La forma del profilo alare dipende essenzialmente dal tipo di velivolo con cui si ha a che fare e non si giustifica solamente con la volontà di creare portanza. La scelta di un profilo piuttosto che di un altro può per esempio dipendere dalla necessità di ridurre la resistenza di un velivolo a certe velocità di progetto, magari aumentando l'efficienza della superficie alare. Così per esempio si tenderà a scegliere un profilo biconvesso simmetrico per un acrobatico puro, poichè si vuole mantenere le stsse capacità di volo sia in diritto che in rovescio, mentre si tenderà a scegliere un profilo concavo/convesso per un aliante, per il quale si vuole che l'efficienza sia massimizzata. Così, senza scendere troppo nel particolare, un profilo simmetrico è chiaro che produrrà portanza nulla ad incidenza zero, mentre genererà portanza per incidenze diverse da zero. Quando ciò accade, sul profilo è come se si ricreassero le condizioni che si verificano in un profilo non simmetrico: il punto in cui il flusso che investe il profilo si divide (parte va sul dorso, parte va sul ventre) si sposta nella parte sottostante del profilo, quando questo è caratterizzato da incidenza positiva; tale fatto fa si che la parte di fluido che viene deviata verso il dorso acquisterà una velocità maggiore rispetto a quella che viene deviata verso il basso ed ecco che il buon Bernulli anche in questo caso trova una sua giustificazione.
Non so se ti ho confuso ancora di più le idee, ma almeno ci ho provato.
Saluti
Alberto
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