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Vecchio 18 giugno 09, 23:09   #74 (permalink)  Top
manubrio
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Originalmente inviato da fraspeed Visualizza messaggio
Devo dire che credevo la stessa cosa... ma purtroppo non e' cosi.. il blade non e' veloce affatto... forse i mie 2 non lo erano ma volando cona ltri modelli di questo tipo e facendo a "tirare" e cioe picchiando dalla stessa altezza, bene uno swift da 3.20 e' risultato piu veloce di un blade, di un opus qualcosa e anche di un trinity f3b....
ovviamente richiamando e volo livellato con tanto di tedski rosiconi

che dire? secondo me e' il profilo che fa il modello acro... e poi certo anche la fuso per determinate figure serve... ma che importa io mi fermo a loopi e tonni

ciao
Ciao a tutti,
vi racconto un paio di mie esperienze in merito, ed espongo i miei dubbi, rimanendo nell ambito degli esempi di cui sopra.
Ho comprato d' occasione quest anno un F3F, l Elita (velocità in pendio da competizione) 280cm di Jaro Muller in carbonio pitonato da stampo. A margone si faceva superare in velocità dagli stingray. Grrr.

SZD 55 FM a un certo punto ha detto al pilota di uno stingray: "ti supero!" e per farlo ha acceso il motore (avevo portato l' Elita con la fuso elettrica e in quel momento lo pilotava lui). Solo due kili e due in tutto. Una piuma. Se il vento è contrario, ti frena.
In passato uno dei primi Blade che si videro a margone (il mio) veniva superato con mia semi sorpresa in volo livellato dall F3B di Verardi, che era anche carico. Modelli comunque del tutto simili ma con dimensioni diverse.

C'è una ragione evidente per la maggiore velocità sviluppata dall F3B: più il modello è piccolo più vede l' aria densa.
Ricorro al vecchio esempio: se prendo in mano un pezzo di arenaria da 100 grammi e ci soffio sopra, non lo sposto per nulla. Se prendo in mano 100 g di sabbia (stesso materiale stesso peso) e ci soffio sopra, i granelli volano via. Si tratta di un esempio che aiuta a capire l' effetto che ha il numero di Reynolds sulle nostre macchine volanti piccole e grosse (per una volta osservato dal punto di vista della sabbia/arenaria, cioè del modello). il modello piccolo fa più fatica ad avanzare nell aria, sente maggiormente la sua viscosità.
Bon.
Se il mio elita avesse avuto la fuso aliante con il ballast a bordo, cioè con il carico adeguato, non avendo dimensioni troppo dissimili dallo stingray sarebbe risultato più veloce, almeno spero, grazie alla minore resistenza di forma e al profilo fatto per correre. Questo sarebbe lo scopo, almeno.
Non sono in grado di stimare al volo quanto incide sulla velocità il carico alare rispetto alla resistenza all avanzamento, bisognerebbe fare dei conti.
Per adesso tiro diritto e col modello carico ci vedremo in pendio.

VELOCITA' SOSPETTATA
La scarica di adrenalina che ci comunica un piccolo modello, ad esempio il Blade di cui sopra, lanciato come un missile ci fa pensare a velocità maggiori di quelle effettivamente raggiunte. Richiede tensione e applicazione nel pilotaggio, vista buona. Il sibilo fa "velocità" e se non hai riferimenti si aggiunge all'impressione.

La velocità di un blade da apparentemente veloce può però diventare micidialmente veloce. Se metti un piccolo Blade in condizioni di accelerare in ds, il ragionamento cambia, poichè non stai più volando normalmente e comunque veloce, bensì stai approfittando di un gradiente del mezzo che attraversi, l' aria, per estrarne energia a tuo vantaggio (il vantaggio è ricevere una accelerazione).
Per questa applicazione ognuno può decidere di usare il modello delle dimensioni che vuole. I due metri e i 60" sono categorie da tempo popolari in alcuni paesi per correre in pendio senza spendere troppo. La corsa in pendio si fa proprio li, davanti al pendio, e il modello rimane costantemente in vista. Anche se è piccolo non ci sono problemi.
Data la loro compattezza e intrinseca robustezza, questi modelli si sono ben adattati all uso in DS, con il tempo accumulando modifiche sostanziali rispetto alle versioni originali. I Blade in ds hanno fatto epoca e raggiunto velocità paurose in giro per il mondo. Qui c'è qualcosa dynamic soaring Videos, Fotos und Berichte

Insomma, dobbiamo fare una distinzione tra volo naturale in aria normale, qualsiasi cosa voglia dire questa criptica frase, e le condizioni particolari che possono accelerare il nostro modello.

Due anni fa, volando al cornetto con uno Sword assai più velocemente degli stingray presenti, profittando di passaggi acceleranti, sordo ai richiami degli amici locali, arrivai a distruggerlo per flutter (avevo le ali in vetro invece che qualle in carbonio rinforzate) non lo pilotavo in guanti bianchi e avevo servi precisi ma poco potenti la cui meccanica non ha resistito. Ma il modello stava andando molto oltre le velocità possibili con il volo "normale" o estremo come comunque si addice allo Sword in qualsiasi picchiata o manovra. Il Blade sarebbe risultato meno veloce ma piccolo com'è lo avrei perso di vista continuamente nella vasta zona di volo che stavo coprendo (diciamo che non ho 11 decimi). Il pilotaggio alla "non lo vedo più" mi avrebbe spaventato assai (me lo ricordo eccome). L' impressione di velocità, causa adrenalina a fiotti, sarebbe stata forse maggiore.
L' ala del Blade, più compatta , pezzo unico da 1,90 non avrebbe probabilmente sofferto il flutter che ha colpito quella in due pezzi da 3,20.
Alettoni e flap del blade sono infatti più piccoli di quelli dello sword ma i servi che puoi usare sono gli stessi. Nello sword, l'aereo con maggiori dimensioni, sono sottoposti a sforzi maggiori.
Intendiamoci: nello stesso posto ho visto andare in flutter un ala di uno stingray che era un asse da muratore. Non un alettone: l' ala destra. Sembrava diventata di gomma, tutta una torsione. Però nell ala c'erano servi standard potenti ed a ingranaggi metallici. O forse servi da caldaia, ma dimensioni standard.
Lo sword invece rispetto al blade era ben visibile anche da lontano (versione arancio fluo "ti vedo dallo spazio") e pastoso da manovrare anche se attraversava l' intera valle in un gnik. Aveva volato dandomi così tanta soddisfazione che il flutter l' ho accettato di buon grado.
La fuso , che era in carbonio non ha fatto una piega e adesso si è ricongiunta alle sue giuste ali in carbonio che erano rimaste in magazzino per errore. Stavolta con servi adeguati al volo kamikaze.
Adesso che abbiamo comparato due modelli con fuso a manico di scopa, con stessa pianta alare stesso profilo , uno grosso uno piccolo, proviamo a spostarci verso l acrobatico. Uno che a quei due gli assomigli. Diciamo lo stingray.
MANICO DI SCOPA verso ACROBATICO
Terzo passaggio: geometria impostazione generale e apertura alare di sword e stingray non sono troppo dissimili. Pianta alare non radicalmente diversa, anche se lo sting ha radice molto più ampia. Entrambi hanno piano tutto mobile. Flap e alettoni.
Lo stingray è assai più pesante e la fusoliera è più "riproduzione". Il profilo dello sword è un RG15 sottile e lo sting tipicamente usa un 6061 , ma se li sovrapponi è dura notare differenze sulla carta. Dopo il filo caldo, nessun sa cosa ha.
Il profilo dello sting ha spessore sicuramente maggiore ma su questi punti bisogna chiedere a Ehstikatzi, che gli aerei li conosce entrambi al mm.
Come detto prima entrambi i modelli hanno profilo variabile.
Entrambi se vuoi ruotano velocissimi ed in asse. Entrambi con lo snap flap fanno con facilità figure quadre. Non farei differenze di precisione in volo.

Il peso di uno sting va dai 6 kg e qualcosa agli 8 e qualcosa. E l'inerzia che ne consegue in manovra si sente. Quando arriva giù dalla picchiata infila una figura dopo l altra, avanti come un treno, conservando energia per la figura successiva. Un piccolo Giallone.
Anzi, spesso interrompi il giro con ancora tanta energia da spendere. Lo stingray può essere più plastico e morbido ma dipende da come interpreti il volo che giorno è come ti senti e come hai regolato le escursioni.
Certo, anche lo sword, con la sua bassa resistenza può fare figure multiple ma dipende da quanto vento c'è, da che parte arriva, a che quota stai volando. Con lo sword è facile fare quota nello scarso, ci voli in appennino che è un piacere.
Aerei diversi sulla carta, che non volano così diversi l uno dall altro, se le superfici e i baricentri vengono regolati per fare lo stesso volo.
Una volta ho provato un tonnò con l excalibur di un amico-stessa cosa di uno sword- ed è uscito uno schifo. Le superfici alari non erano regolate per muoversi in modo acconcio alla pulizia della manovra. Il comportamento può cambiare sostanzialmente.
Adesso prendiamo un fox . Braccio di leva corto, tipiche scodate da fox , ottenibile leggero se vuoi poichè la fuso è corta, veloce, con forma della fuso penetrante, grossa superficie laterale utile per il volo a coltello. Lo swift lo ha soppiantato, vola meglio, non scoda in uscita dalle virate, ha braccio di leva più lungo. Se lo allunghi ancora un pò ottieni quello dello stingray.
Fox e Swift sono geometrie semplici, anche se indubbiamente efficaci e perfettamente progettate allo scopo del volo acrobatico in aliante.
Lo stingray ha un inviluppo di volo più ampio grazie al profilo variabile e alla pianta alare più sofisticata e complessa. I violenti cambi di direzione senza stallare possibili miscelando elevatore e profilo variabile , non sono concessi a swift e fox.
Non è più facile come un tempo fare macrodistinzioni: manico di scopa, acrobatico, F3B, tuttofare, elettrico, da termica, hotliner ecc ecc.
Oggi ci sono "tuttofare" in grado di far acro precisa, profilo variabile, salire con poco, accettare ballast per penetrare nel vento e aumentare la velocità e magari costare il giusto.
A testimonianza ulteriore di questa cross-contaminazione fra generi, lo stesso SZD 55 FM quest'anno ha per le mani uno swift 3,70 tuttofibra di una ditta tedesca, con flap.
Avevate mai sentito di uno swift con i flap?
SZD 55 lo ha trovato.
ciao,
scribacchiando mi sono chiarito un pò di dubbi (anche se altri mi sono sorti).
Comunque, un modello grande vola meglio di uno piccolo, ed è più facile da pilotare.

Ultima modifica di manubrio : 18 giugno 09 alle ore 23:16
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