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Vecchio 15 giugno 09, 18:29   #5 (permalink)  Top
claudio v
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Suggerimenti:
Lascia perdere il carbonio!
Laminerei con due strati di vetro da 80 gr e uno di 160 gr terminando il lavoro con delle pezze di carbonio laddove lo scafo è soggetto a sollecitazioni.
Il dritto di prua va eliminato dallo stampo femmina
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Ciao
Stfano
Ciao Giank,
direi che concordo pienamente con stefano sulla poca utilità del carbonio per scafi "prima realizzazione" e soprattutto di dimensioni attorno al metro: + complicazioni, + spesa, nessun vantaggio. Per avere vantaggi a livello di peso dovresti usare 2 strati da 80 grammi /m2 che costano un po' tantino.

Penso invece sia molto importante imparare a laminare lo scafo monolitico con il dritto di prua: tutte le realizzazioni di buon livello sono monolitiche in quella parte.
Per farlo è abbastanza semplice: basta mettere il gelcoat nello stampo e lasciarlo gelificare fino al punto che sia leggermente appiccicoso e poi laminare lo scafo. Se lo scafo viene realizzato a pezze con una leggera sovrapposizione è molto più facile ottenere un buon manufatto con poche imperfezioni e un'ottima struttura. Di solito divido lo scafo in almeno 3 pezze longitudinali che si sovrapongono tra loro circa 10-20 mm.
Per uno scafo da 1 metro 2 tessuti da 80 e uno da 110 sono già sufficienti se laminati bene con una buona resina: le sovrapposizioni diventano una "nervatura" di rinforzo ottima e non segnano affatto.
Nel dritto di prua conviene mettere abbondante gelcoat e tessuto in più pezzi ben impregnati di resina magari con anche un po' di resina + riempitivo.
Se la chiusura anteriore dello stampo è rimovibile e in materiale trasparente, lexan o metacrilato, questo facilita il lavoro: eventuali bolle superficiali nel gelcoat che negli spigoli sarà un po' più spesso si vedono e si eliminano subito prima di laminare i tessuti dentro.
A scafo polimerizzato, rimuovere la sua chiusura anteriore poi è un grosso vantaggio in fase di separazione tra scafo e stampo (vedi foto allegate tratte dal CD di Urca IOM).
stessa soluzione per lo specchio di poppa di Urca IOM che rimane solidale alla coperta daldole rigidezza nel lato posteriore.
Anche lì lo stampo è scomponibile a tutto vantaggio della sua facile sepazione dal master e dai particolari realizzati.
I pezzi di metacrilato di chiusura sono tenuti in posizione con normali viti e spinette da 3 mm contro i rispettivi stampi
Saluti
Icone allegate
Laminazione con carbonio del dritto di prua-costruzione-stampo2p.jpg   Laminazione con carbonio del dritto di prua-scafo-nello-stampo-con-chiusura-anteriore-rimossa.jpg  
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