Discussione: Voi come fareste?
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Vecchio 02 aprile 09, 01:21   #66 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Originalmente inviato da tennean1 Visualizza messaggio
Ehsti,

sono d'accordo con te se non si considera la capacità di innovare che noi abbiamo e loro no.
Io sono fermamente convinto che il problema non sia il costo della manodopera ma i canali di vendita e i volumi.
Se producessimo usando scaletti di montaggio intelligenti, CNC e automazione varia, a fronte di un investimento un po' piu' elevato potremmo arrivare a ad avere nel modello RTF un contenuto di MO molto inferiore e quindi di costo paragonabile al Cinese.
Ma noi, in Europa siamo pigri e preferiamo dimenticarci di usare il cervello per produrre quelli che in fondo sono solo "giocattoli".
Il mio messaggio, decisamente in off-topic, tendeva a mettere in risalto il differente modo di affrontare il mercato tra noi e loro.

Ci sono case anche nel modellismo che nonostante i Cinesi, sopravvivono grazie all'innovazione continua e al perfezionamento qualitativo.
Non è l'unico esempio: OS continua a produrre in Giappone (a costi ancora piu' alti dei nostri). Dopo che Sanye (cioè Magnum/SC/ASP/ ecc) ha copiato tutti i suoi motori, la OS è uscita con la serie FX/SX e poi ora con gli AX e altri seguiranno.

Il taglio laser non l'hanno inventato i Cinesi ma lo sanno usare e anche molto bene. Potevamo fermare l'inondazione sul nascere quando ancora loro usavano il traforo ma non l'abbiamo fatto.

Il meccanismo creato da queste officine o fabbriche Cinesi si autoalimenta: riducendo i costi e i prezzi, aumentano la domanda e creano quindi spazio per maggiori volumi e quindi alla fine il ritorno % è piu' basso ma soddisfacente in valore assoluto.
I grandi diventano piu' grandi e i piccoli scompaiono. Questa è la filosofia perfino del Governo Cinese.

Possiamo essere competitivi anche noi ma ci dobbiamo mettere la zucca (e un po' di sana imprenditorialità).

Chiuso l'otti'

Saluti
Andrea
Interessante lezione e, quanto all'ottì, chissenefrega? L?argomento iniziale in fondo era esile e una volta risolto il problema è stato giustamente archiviato. Quello che scrivi, almeno per me, è molto interessante. Finora non sono mai stato in Cina, ma conto di andarci presto anche per fare felice Giobass e tutti quelli che, come lui, non riescono ad andare al di là del proprio naso e dei propri pregiudizi. Le tue considerazioni aiutano a fare giustizia di una serie di luoghi comuni da lettori abituali di "Libero" che m'infastidiscono sempre molto. Questo insistere a parlare dei Cinesi come di selvaggi che si accontentano di una tazza di riso mi sa tanto di semplificazione eccessiva e di scusa buona per noi. Sarà pur vero per quelli che vengono qui a fare gli schiavi nei laboratori clandestini di Prato, ma ho l'impressione che in Cina le cose vadano diversamente come tu stesso testimoni. E poi finiamola una buona volta con queste "pugnette" sulle condizioni di lavoro e sulle mancanze di tutela, sicurezza, blablabla. Da noi va forse diversamente? Vogliamo ricordare la Thyssen Krupp e le decine di morti sul lavoro che ci sono ogni giorno in Italia? Proprio oggi, in un cantiere edile a 200 m da qui in linea d'aria, è morto un addetto alla betoniera. E allora? Se prendessimo atto del fatto che la civiltà occidentale è giunta al tramonto e che non saranno i luoghi comuni a ritardare l'inesorabile calata del sole, avremmo già fatto un bel passo avanti.
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