Discussione: Commercianti Italiani
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 10 marzo 09, 03:42   #32 (permalink)  Top
Ceres
User
 
L'avatar di Ceres
 
Data registr.: 08-02-2008
Residenza: milano
Messaggi: 1.091
Citazione:
Originalmente inviato da maverick 68 Visualizza messaggio
Quoto scirocco al 100%, mi trovo daccordo anche con altri che non stò a citare per non creare un post di due metri, concordo con quello che ci accomuna tutti in questo momento: la preoccupazione per quello che verrà.

Vorrei evidenziare anche che nella innegabile necessità di fare parte del progetto Euro, i nostri governanti, spesso con fare da imbonitori (a prescindere dall'appartenenza politica), ci hanno fatto credere che i nuovi mercati erano una opportunità ma hanno tralasciato "per chi".
Gli anni '80 sono stati quelli del miracolo economico, quelli dove oltre a poterci permettere il necessario ci siamo potuti permettere il superfluo. Lavoravamo e guadagnavamo, acquistavamo prodotti che spesso venivano prodotti in Italia dal lavoro degli Italiani. Quegli Italiani eravamo noi e grazie a quel lavoro potevamo contare sulla certezza di un'altro stipendio che nuovamente reinvestivamo. Il cerchio era chiuso e tutto funzionava a tutti i livelli.
Siamo passati a dei mercati più ampi, ma soprattutto come vendite e le aziende Italiane si sono affermate nel mondo con successo (fin quì tutto bene, più lavoro per gli Italiani=più benessere).
Sul finire degli anni '90, alla chetichella, è successo il casino.
Le industrie italiane hanno scoperto la possibilità di produrre all'estero a 1/10 dei costi (immaginiamo il plus di guadagno) vendendo allo stesso prezzo e si sono fiondate ad investire in Romania, Asia e via dicendo.
Facciamo un primo punto: se investono in una nuova unità produttiva all'estero è chiaro che non hanno investito capitali in Italia (danno n°1).

A questo punto ci troviamo che la totalità delle grandi realtà industriali Italiane producono prevalentemente all'estero (conta poco dove) e le medie o piccole usano anche loro spesso parti non made in Italy in quanto ormai anche gli indotti dei vari settori (chi produceva parti di un prodotto conto terzi) sono pressochè distrutti.
Ne sà qualcosa chi di voi vive dalle parti di Agordo, Belluno o Padova e pensa ad aziende come Luxottica, Safilo o Marcolin, leader mondiali nella produzione di occhiali.
A questo punto il quadro è finito, il famoso cerchio di prima (lavoro/guadagno/spendo/produco lavoro/riguadagno.....) si è rotto perchè nel momento in cui spendo creo lavoro a un cavolo di chissachi (che non siamo noi) che avrà uno stipendio da reinvestire acquistando e creando lavoro e benessere per il suo paese, guadagno per le grandi industrie Italiane (non siamo noi) e stiamo assistendo quindi ad un miracolo: quello cinese.
Dove erano i famosi (o famigerati) governanti (bianchirossiverdiblu......) quando era ora di disincentivare gli investimenti all'estero magari defiscalizzando deqquà e tassando dellà? Magari proibendo di classificare made in Italy prodotti realizzati quasi interamente all'estero.
Se guardiamo bene bene forse, per caso, potremmo vederli mentre tassavano deqquà e incentivavano dellà?
Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti (purtroppo) e l'unica soluzione a breve e medio termine è cercare di spendere quei due euro che abbiamo in tasca se possibile in prodotti che generino lavoro quà e non altrove.
Il mercato si adegua a tutto e siamo noi, con le nostre scelte a condizionarlo.
Cominciamo a sentirci Italiani anche quando andiamo al supermercato e decidiamo non solo a chi dare i nostri soldi, ma anche a chi stiamo dando lavoro.
Mi scuso con tutti per la lunghezza del mio messaggio, ma mi accaloro un pò anche perchè sono commerciante (sono ottico da vent'anni) e vedo e subisco certe realtà ma sono consapevole che si può e si deve cambiare mentalità perchè possa cambiare di nuovo il mercato, "il nostro mercato".

Stefano.
bellissimo riassunto, sono pienamentte d'accordo.
per voler quadrare il cerchio potremmo anche dire che le aziende, che vanno in crisi perchè la domanda crolla, vanno a tagliare in quegli stabilimenti che costano tanto.. (italia).. e lasciano il poco della produzione rimanente all'estero, perchè comuqnue costa meno, e in periodo di crisi, le aziende tagliano anche sulle macchinette del caffàè. (come è giusto che sia.. è il acpitalismo e il libero mercato).
rispetto ai politici.. ne conosco personalmente qualcuno. c'è gente onesta ma purtroppo.. su 600 ca politici italiani, quanti sono quelli che di fatto decidono? al momento.. mi verrebbe da dire 1.. forse 2.. 3 a voler essere larghi.
tutti vogliono portare l'acqua al proprio mulino (e con questo non voglio fare distinzioni tra dx e sx); io personalmente non concepisco che proprietari di aziende con introiti non indifferenti possano andare ad intaccare le leggi che regolano il proprio mercato! cose che... si dice.. succedono
tralasciando questo, C'è ANCHE da dire che se i nostri politici si tagliassero lo stipendio, nn succederebbe niente.
avrremmo risparmiato quanto? 1 milione di euro all'anno quando si tratta dello 0.01% del pil?? .. aggrapparsi a questi discorsi è come aggrapparsi sugli specchi a mio avviso.
poi certo, IL BUON ESEMPIO NON GUASTEREBBE !
tornando al mondo di noi modellisti, vorrei provocarvi con questa proposta:
perchè non ci andiamo a specializzare di brutto.. e diventiamo bravi in qualcosa dove gli altri nn lo sono altrettanto?
parlo di alta specializzazione, per esempio, modelli ad alto contenuto tecnologico, progettistico e ad elevate prestazioni? mi viene in mente la classe degli f5b per esempio, modelli in carbonio kevlar, sopportano 10g in virate strette a 250km/h. questi potrebbero essere fatti da una piccola azienda molto specializzata, con l'obiettivo di fare concorrenza ad aziende attualmente leader come le russe la reichard per esempio.
(l'ho sparata li... per fare un esempio).
il mondo manifatturiero italiano comuqnue non è poi così sprovveduto sotto questo punto di vista. la ILM costituisce il 90/% del settore mondiale di cerniere per mobili (quelli della ikea per esempio).. lo stesso avviene per i cuscinetti ad alta precisione, utilizzati addirittura sugli shuttle.
l'azienda italiana delle armi è la piu prolifera al mondo (beretta, benelli, bernardelli...). e queste aziende non sentono la crisi in modo incisivo come succede per fiat e dintorni perchè posseggono una fetta di mercato difficilmente raggiungibile da altre aziende simili.
.. tornando al terziario.. c'è stato un periodo in cui il 20% degli introiti di fiat venivano investiti in titoli di stato: si guadagnava di piu sui titoli di stato senza troppi sbattimenti anzichè creare nuove fabbriche e investire su nuove tecnologie.
riferendomi invece alla questione turismo,tramite la mia ragazza che studia a stresa (2' alberghiero a livello europeo per quanto riguarda la qualità), mi dice sempre e lo si dice anche in tutti i vari congressi, Hospes etc.. che l'italia, butta nel cestino ogni anno una quantità inimmaginabile di introiti che potrebbero entrare dal turismo.
un esempio puo essere la sicilia, con le sue coste... oppure la ssardegna. (salvo portocervo e limitrofi).
non esiste un ministero del turismo, non esistono ordinamenti provinciali reali che possano coordinare gli impieghi finanziari per favorire la crestita del turismo... eppure, guardiamoci un po in giro... quanti castelli, chiese del 500, monasteri, abbazie, villaggi feudali vediamo ogni settimana.. girando.. max 50 km da casa nostra?
io abito a milano e ho i nonni sul lago d'iseo: a milano ci sono tantissime cose da vedere, chiese, musei.. etc... ...così tanto che qualche volta non so nemmeno su che sito andare a cercare per vedere cosa andare a visitare un sabato con la mia ragazza al posto che andare a volare (a lei non piace tanto.. come penso nemmeno alla maggior parte delle nostri consorti)..
manca informazione.
andando al lago d'iseo da milano, uscita bergamo, verso sarnico, ci sono 5 castelli.. quasi nemmeno menzionati.. c'è giusto un cartello e basta sullo stradone. niente sito, nietne visite..
lo stesso accade per zone dell'alto lago di garda.
volendo la ricchezza c'è.. ed è proprio nella nostra storia. e la città di roma dovrebbe essere presa come esempio per tutte le altre per favorire il turismo.
(nn ho trovato 1 cartaccia per terra in 1 settimana che l'ho girata... e l'ho girata parecchio=).
infine, dato che vengo dal mondo elicotteristico, mi viene in mente la MSH, azienda che ha puntato tutto sull'innovazione e che nonostante la crisi e i vari problemi iniziali dovuti a una nuova macchina ancora da testare completamente (anche tramite gli utenti stessi), ora sembra andare forte.

riguardo al presidente falso-calvo.. gli dico che dovrebbe cominciare lui ad andare a far benzina con il suo A109 all'aeroporto di bresso quando deve andare a farsi il lifting in francia al posto di usare a spese dello stato un elicottero della protezione civile. .. ma tralasciamo.
certo, è vero che siamo noi a dover tirare noi l'economia dalla parte giusta. purtroppo dico che non è possibile. uno puo anche stare attento ma se a me non piace il protos, italiano; mi piace l'Align trex 500.. e costana magari anche di meno.. coi miei risparmi chi melo fa fare di spendere 20 euri di piu per prendere una cosa che in fondo non mi piace al 100%?
stesso discorso su base piu ampia potrei farvelo riguardo alla macchina che guidate: quanti di voi hanno una fiat/alfa/lancia? ... MASERATI; FERRARI; LAMBORGHINI?
eppure anche li il discorso è lo stesso, piu domanda, piu lavoro, piu assunzioni, piu stipendi e il giro ritorna a fare il suo mestiere.
i cinesi sono un "PROBLEMA".. ma anche un OPPORTUNITà.: adesso.. la maggior parte di loro mangia sempre riso e cose asiatiche.. quando avranno i nostri standard.. e parliamo di 1 miliardo e passa di persone.. e vorrano la macchina, il ventilatore, l'ipod, il frigorifero, il forno, il mobile di casa, l'elicotterino o l'aereo RC (perchè selo potrenno permettere).. saranno una grande ma grande bacino di domanda a cui anche il mercato italiano potrà (se ne avrà la saggezza), attingere molti introiti. questo sta gia accadendo per le grandi firme italiane. certo...
.. l'importante è che gli stabilimenti resta
ino in italia.. altrimenti.. se il proprietario è italiano, lo stabilimento a kiev e i negozi a pekino... chi ci guadagna sono il proprietario, lo stato italiano con le tasse, i cittadini di kiev che hanno lavoro e i cittadini di peckino che lavorano nei negozi; degli italiani.. nada de nada!
sono tante cose- idee- pensate tutte condensate.. però penso che ognuna sia degna di essere discussa!

..io qualche volta mi chiedo realmente se i nostri politici fanno come facciamo noi poveri cristi su un forum di modellismo.. melo chiedo e tutt'ora, non so dare una risposta certa..
__________________
Protos Carbon - 3x9650 - Spartan - 1290mg 2.4ghz T10 pollici cercasi
PASSION MODEL
ex owner:trex450;500;250
Ceres non è collegato   Rispondi citando