[lesath82]

Ciao a tutti! E' da tempo che vorrei chiarirmi una questione fisico/ingegneristica a proposito del consumo dei motori a scoppio, spero che qualcuno abbia voglia di aiutarmi. Non so come articolare un discorso organizzato, provo a farmi capire per esempi (li prendo in prestito dai "modelli" full-size, mi sembra che sia più facile capirsi così).
Confrontiamo una Ferrari e una Renault Megane che procedono alla stessa velocità utilizzando lo stesso tipo di benzina. Mi risulta che nonostante le simili condizioni di marcia la Ferrari consumi di più, come mai? Voglio dire, il lavoro fisico che i due motori devono compiere mi pare confrontabile: la Ferrari peserà qualcosa di più, avrà le gomme un po' più "attritose", in compenso è più aerodinamica... insomma, non riesco a capire perché un motore capace di raggiungere prestazioni migliori debba essere meno efficiente (in termini di carburante consumato in rapporto al lavoro compiuto) quando gli viene richiesto un lavoro più modesto. Avrà delle masse interne maggiori da mantenere in moto e analogamente degli attriti interni maggiori, ma sono sufficienti a spiegare la sproporzione?
Una domanda analoga riguarda un motore confrontato con... se stesso. Immaginiamo un veicolo qualunque a marce, e supponiamo che si voglia farlo procedere alla velocità di 100 Km/h. In quale marcia consumerà di meno? Una marcia molto alta, cosicché il motore giri il più lentamente possibile? Una marcia relativamente bassa, che faccia girare il motore al regime di coppia massima? Anche qui, una volta data la risposta, mi sapreste spiegare perché? Mi pare innegabile che il lavoro in questo caso è identico (a parte il discorso degli attriti interni, che aumentano all'aumentare degli rpm), cosa giustifica la differenza di efficienza?
E' un dilemma che mi porto dietro da un sacco, ringrazio chi avrà la pazienza di aiutarmi a liberarmene!