Una vela (randa) con una forma e` sempre legata a una albero, per cui senza definire quello e` abbastanza una utopia sperare che il taglio dell'inferitura basti a dare la forma.
Una soluzione a questo problema si puo` trovare con alcuni compromessi: ad esempio, su un barchino piccolo con l'albero in tubetto di carbone da 5 o 6 mm, si puo` fare un albero incastrato alla base (tubicino della scassa) e armato in testa d'albero.
In questo modo e` possibile controllarne la flessione (deformata) sia in avanti (tensionando prima il tiro del fiocco sullo strallo di prua e poi di quello di poppa) sia indietro (tensionando prima lo strallo di poppa e poi quello di prua).
Il sistema e` similare al controllo che si opera per ingrassare e smagrire il fiocco lavorando sula tensione dello strallo di prua.
Chiaramente deformare l'albero in avanti vorra` anche dire avere lo stallo di prua ben teso.
Comunque una vela monopezzo avra` sempre una forma un po' approsimativa, ma tollerabile su piccole dimensioni.
Pero` io sono un velaio mezzo
, magari altri hanno idee piu` precise a riguardo.
ciao[/QUOTE]
Tutto ciò che dici ha buon senso però credo che bisognerebbe entrare un po' nell'ottica di chi vede per la prima volta questi nostri mezzi.
Non di rado ancora oggi mi si avvicina qualcuno a farmi la fatidica domanda: "ma l'elica dov'è?"
Perciò la maggiornaza è lontana dal pensare che l'albero di una barca è qualcosa di dinamico e che costituisce assieme alla vela il sistema propulsivo della barca.
Perciò per quanto già detto si potrebbe considerare l'albero perfettamente dritto così come lo strallo del fiocco.
Ci terrei ad avere un tuo parere dopo queste precisazioni e se ci fosse un "velaio" in ascolto magari anche le sue considerazioni.