Citazione:
Originalmente inviato da DoC Per il pendio il primo consiglio è quello di virare sempre verso il fuori... fai degli otto per imparare a capire come funziona la dinamica del pendio. Poi quando hai preso confidenza col comportamento del modello puoi anche mettere la coda al vento... occhio che ti arriva addosso in un attimo... sommi la velocità del modello e quella del vento... quindi con sventagliate da 20-30 nodi (ci vuole il modello adatto... giusto Michele.... come sta il mio bimbo?).
Altra cosa: MAI scavalcare la cresta del pendio... ti becchi rotori che ti schiacciano giù... non hai più il "motore" dell'aliante cioè il vento che risale il pendio... e una volta dietro la cresta...l'aria è calma... quindi non sali più... |
Scusa Doc, ti ringrazio dei consigli, ma forse non hai letto bene...
Il volo in dinamica non mi crea alcun problema ne con modelli caricati e di scarsa a.a. che con modelli leggeri, per quando la condizione è scarsa.
Un paio d'anni fa sono stato con il mio unico aliante di allora, un Pilatus da 2,80 bello carico e senza direzionale, a Campon d'Avena e (con l'aiuto del "maestro" Renato Cervi) dopo 10 minuti mi divertivo a farlo fischiare a bordo pendio, non prima di avvisare i compagni di volo del passaggio...
Da quel giorno di voli ne ho fatti altri, ma sempre in condizione di dinamica sostenuta (nel frattempo sono cresciuti di numero anche i modelli
).
I miei dubbi si riferivano
esclusivamente al volo in termica.
Credo che chiunque abbia una discreta capacità di controllo di un modello r.c. su un pendio che "pompa" sia capace di volare, diversamente quando il vento cala all'improvviso... allora se sei capace di termicare e sai dove cercare bene, altrimenti il modello te lo vai a prendere a valle (che è proprio ciò che vorrei evitare
).