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Vecchio 20 gennaio 09, 11:13   #244 (permalink)  Top
claudio v
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costruzione derive

Quello che c’era da dire dal punto di vista tecnico sul metodo che sta usando Artu` era stato spiegato qui nella topic di Alboix.
http://www.baronerosso.it/forum/navi...-di-scafi.html

In particolare qui
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1233547

nell’allegato di questo post e` stato proposto un metodo corretto dal punto di vista tecnico e ottimizzato per la deriva di Urca IOM.

http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1231663

Chiaramente in caso di derive di caratteristiche geometriche diverse (lunghezze, spessori, corde e profili) con bulbi piu` o meno allungati e/o pesanti occorre fare qualche ritocco andando magari a orientare le pelli da 200 in carbonio a +/-45 gradi o aggiungendone 1 o 2 se necessario.
Bisogna vedere caso per caso.
Piu` e` sottile la deriva e piu` flette/torce facilmente in funzione de cubo dello spessore.
Per fare un esempio pratico e semplificato: per ottenere la stessa rigidezza in una deriva da 4,5 di spessore rispetto ad una da 9, a parita` di anima, occorre mettere 8 (2 elevato 3) volte piu` fibra all’esterno.
Da cui si deduce che scendere troppo con gli spessori non solo e` inutile dal punto di vista idrodinamico, ma e` pessimo dal punto di vista strutturale.
In caso di bulbi “lunghi” per ridurre la torsione alle volte e` preferibile orientare le fibre prevalentemente a +/-45 gradi rispetto all’asse medio.

Di solito una costruzione ottimizzata in massa ha un longherone portante che tiene tutti i carichi a flessione con degli unidirezionali messi nel punto di massimo spessore del profilo e il resto del rivestimento che lavora soltanto a torsione (fibre a +/-45 gradi). Le ali degli alianti in stampo e non solo sia in campo modellistico che full scale sono prevalentemente realizzate con quella tecnica.

Per la sagomatura la presenza del carbonio all’interno della tecnica del manuale che ha scelto di usare Artu` e` solo un fastidio e non c’e` nessun vantaggio, anzi.
Se si vuole vedere chiaramente la giunzione in spessore tra le tavolette per avere riferimenti in fase di sagomatura, basta usare balsa con vene diverse, pigmentare con un pennarello all’alcool il dorso di una tavoletta o semplicemente fare caso alla linea di incollaggio che marca comunque mentre si sagoma e talvolta disturba.

Per ottenere un’anima a profilo di solito preferisco sagomare un pezzo monolitico o al limite in 2 meta` con un solo incollaggio sull’asse medio e usando delle dime femmine a profilo di cartoncino/poliestere per controllarlo in fase di sagomatura.
E` un metodo semplice, veloce e i cui risultati sono controllabili.
Naturalmente le pelli esterne devono essere laminate tutte contemporaneamente (almeno per ogni faccia) in modo da formare un insieme monolitico: pesa molto meno e soprattutto non delamina facilmente. La laminazione multistep a pelle polimerizzata sovrapposta e` un'eresia a livello di lavorazione compositi: si usa soli in caso di riparazioni su parti danneggiate.
Saluti.

Ultima modifica di claudio v : 20 gennaio 09 alle ore 11:19
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