User
Data registr.: 28-12-2008 Residenza: dove capita
Messaggi: 16
| l' M-16 Magni Gyro nel 2003 fu dichiarato...
Salve a tutti.
In cerca anch'io di un aeromodellino di autogiro, mi sono imbattuto anche in questo bellissimo ed interessantissimo forum che, invero, seguo da un pezzo.
Però è solo da qualche giorno che mi sono andato a rileggere e rivedere un sacco di vs. post sull'argomento.
Ho potuto così constatare e riscontrare tra gli altri anche gli interventi di eclipse, di luca masali, e di tanti altri che - è evidente - hanno ben compreso che l'autogiro potrebbe essere la chiave di volta per il volo sicuro... purché si scoprano e si adottino le tecniche, moderne, che hanno consentito - appunto nel 2003 (o forse nel 2004?) di arrivare a sotenere che l'M-16 della Magni Gyro (non sono un venditore ma un geloso possessore di uno di quei mezzi) è stato riconosciuto quale il velivolo più sicuro al mondo (ponendo sullo stesso piatto tutto ciò che vola: dal deltaplano, o forse anche dal paramotore, allo shuttle).
Un caro saluto a Simbor, aviotrasportato di un pilota coi fiocchi, guarda caso di un M-16 ancorché dagli stessi apparentemente camuffato in un M-22 (adottando loro ciò che io pretesi dal costruttore senza però ottenerlo: in pratica si sono creati i vani bagaglio del 22 ma accessibili dall'interno e senza togliersi la possibilità del doppio comando e/o comunque dell'allungamento dello spazio gambe per il passeggero... li invidio non poco).
Tornando a noi.
Pochi sanno che ho pilotato cessna e altri velivoli ad ala fissa, per lo più alta, ed un Siai Marchetti, in tal caso ad ala bassa. Per lo meno ci feci qualche esperienza su quelli veri dopo essermene fatta una montagna sui simulatori. Su quest'ultimi ormai facevo tratte oceaniche e ormai quasi sempre in IFR con ogni tempo (non contavo più gli atterraggi d'emergenza simulata che, quando ti capitava in mezzo alle montagne serviva solo quale esperienza per arrivare a salvare il salvabile tentandole tutte, anche sganciando tutti i pesi svuotando i serbatoi e se solo vedevi un laghetto - unica superficie apparentemente piana - miravi a spanciarci sopra per evitare di fare una fine ben peggiore sugli spuntoni di roccia).
Pochi sanno che provai pilotare anche l'elicottero (secoli fa). E nessuno sa che oggi sto studiando per non essere da meno a chi su tali mezzi dovesse mai ospitarmi.
Con ciò, con tutto ciò, devo fare tanto di cappello ai molti progettisti, disegnatori, costruttori, piloti di aeromodelli, che ho scoperto su queste pagine. Davvero i più vivi complimenti a tutti.
Fra i molti imberbi mi ci ficco anch'io. Perché oggi io so pilotare e forse conosco qualche problematica in più, del volo, ma leggendo sia ciò che viene scritto sia ciò che non viene scritto ma traspare da ciò che è riportato, ho la netta sensazione di aver a che fare con dei Signori Ingegneri (laureati o no non conta: io la laurea, ad honorem, l'ho ricevuta sul campo e sul campo fui tra quelli che la rifiutarono!).
Detto questo, mi associo pienamente a quanto affermato dall'amico Simbor:
innanzitutto, parlando di velivoli veri, non prendete ad esempio gli autogiri dell'est...
e, per quanto possa contare la mia ricerca e pensiero (ho filmati che non diffondo per evitare d'essere tacciato di spionaggio ancorché li abbia ripresi con la perfetta conoscenza e benestare dei vari costruttori e/o rivenditori e/o dimostratori taluni dei quali appunto mi fecero notare questa mia esagerata invadenza con tanto di telecamera audio-video: andai a riprendere anche i particolari costruttivi) non prendete ad esempio nulla che non sia l'M-16 o i successivi modelli della Magni Gyro (se ho dei debiti con loro farebbero bene ad abbuonarmeli tutti ed anzi a riconoscermi qualche royalty).
Mi sentirei anzi di raccomandare al luca masali di rapportare al modellino che prima o poi costruirà, e verificherà perfettamente volante, i medesimi accorgimenti - per esempio il baricentro o CG che deve stare a proravia dell'asse rotore ovvero né dietro né sotto - che nella versione reale sono stati scelti ed adottati dal costruttore dell'autogiro per antonomasia che, appunto oggi, da molto prima del 2003 ma soprattutto dal 2003, se finisce male la colpa la si deve cercare quasi esclusivamente nella catena degli eventi che solo l'uomo può aver posto in atto....
Chi vola in elicottero, su quelli veri, sinora mi ha confessato che la simulata emergenza non la fanno quasi mai e comunque non la portano mai a termine, ovvero recuperano prima di toccare terra...
Noi, sugli M-16 ed M-22, siamo addestrati a portarla a termine, la simulata emergenza, almeno nove volte su dieci se non dieci su dieci e facciamo anche gare di atterraggi di precisione in combinata con la simulata emergenza.... Gare che non hanno portato mai nessuno di noi ad alcun rischio personale, che io sappia.
Certo non va mai presa troppa confidenza né col proprio mezzo né con le proprie conoscenze e mai bisogna fare affidamento sulle condizioni meteo...
In ultimo affermo, e qui rivolgendomi a chi lo teme proprio l'autogiro, quasi fosse belzebù, che:
mentre l'elicottero si imposta in autorotazione quando è costretto ad un atterraggio in emergenza (per esempio per la rottura del motore che muove il rotore) e sempre che si trovi ad una altezza considerevole da terra e comunque per venire giù poco meno che fosse un sasso (anzi un macigno) ingovernabile...
mentre l'aereo lo si imposta in picchiata per farlo riprendere da uno stallo, ed anche in tal caso sempre che ci si trovi ad un'altezza considerevole da terra...
con l'autogiro, se è un signor autogiro, io posso volare tanto a 4000 metri da terra quanto a 4000 millimetri da terra ed ovviamente anche a pelo erba (se sono sicuro della funzionalità del mezzo e sono bravo nel mantenimento perfetto della quota) in tutta sicurezza, tranquillo che dovesse anche mollarmi il motore trattivo (che non agisce sul rotore bensì mi spinge in avanti) io sto volando e posso, non perdendo la possibilità di governarlo, atterrare in tutta sicurezza. Certo, se non faccio ca..ate!
Ora è un po' che non posso più farlo, giacché volo poco e quando volo c'è sempre un mare di gente, ma io mi divertivo a mantenermi allenato negli atterraggi d'emergneza anche da 300 e più metri d'altezza oltre che da 30; ebbene dai 300-350 metri (1000 piedi o giù di lì), se sei allenato, ti sembra un'eternità il volo di discesa all'atterraggio quando hai tolto tutto motore... ho visto paracadutisti venire giù a velocità ben maggiori di un autogiro in simulato!
Come mio solito ho parlato anche troppo ma dovevo esprimere ciò che da giorni mi sfrugolava in testa.
Salutoni e Buon proseguimento di Feste.
P.s.: un ultima cosa per i luca masali & company:
io non tenterei la costruzione di un modello d'autogiro alla Cerva ovvero con l'elica trattiva (comprensibile a quel tempo perché montata su un aereo con le ali fisse) bensì solo con l'elica spingente, posta come nel modello vero, alle spalle del mast (albero ove poi è incernierato il rotore); in tal modo - e lo dico con l'istinto dell'ignorante in materia - credo che il flusso del vento relativo possa investire il disco inferiore del rotore con maggiore uniformità, senza flussi o reflussi che forse andrebbero ad influire su parte dello stesso disco rotore rendendolo magari meno performante.
__________________
blu
|