Nella mia carriera, no, è un termine che non piace, carriera....phuà !
Nei miei trascorsi aeromodellistici ho avuto la possibilità di utilizzare vario materiale per rivestire o ricoprire che dir si voglia , le superfici dei miei modelli.
Ho iniziato con la modelspan, pesante e leggera, chiamata pure carta seta, ho proseguito con la seta giapponese, o Jap tissue , poi con il nylon, pure questo pesante o leggero, splendido il Perlan della Graupner, leggero quasi come la seta , poi naylon per tende e anche le calze di nylon di mia madre per finire ai giorni nostri con luso dei vari termoretraibili.
Vorrei provare la lavagna, ma non saprei dove reperirla, e anche il Mylar reperibile nei supermercati,
ma qualche buontempone del Forum dopo aver gettato il sasso ha ritratto la mano.Paura di un morso ?
La seta si utilizza nel seguente modo.
La struttura, aperta o chiusa che sia, và trattata con collante o turapori nitro diluiti e leggermente scartavetrata pe eliminare i pelucchi che immancabilmente si rizzano (sic).
Sulla struttura viene posato il tessuto tagliato tagliato a misura considerando le pieghe dei bordi.
A questo punto due sono le scuole di pensiero, o forse tre, ma attenzione, se la struttura è unala si riveste sempre prima lintradosso ( superficie inferiore).
La prima raccomanda di fornirsi di una bacinella colma dacqua fino al bordo, prendere il tessuto per due spigoli e farlo scorrere sulla bacinella per inumidirla.
Poi, bagnata, posarla sulla struttura e con lausilio del collante diluito e delle mani farla aderire perimetralmente . Io direi però, visto che abbiamo oggi la possibilità di usare lo scottex, di assorbire lacqua in eccesso prima della posa.
La seconda propone invece di posarla asciutta , incollarla sui bordi, e solo successivamente di bagnarla con uno spruzzino.
Si ripete loperazione sull estradosso ( superficie superiore) incollando sempre sui bordi.
Si appoggia quindi lala su di un piano con dei pesi posti sul bordo di entrata e di uscita per evitare il formarsi di svergolature e si lascia asciugare.
Asciugando la seta si tende ( è bene fare attenzione sempre al senso della trama per evitare incroci che potrebbero portare a svergolature.) e quando è asciutta si può trattare con collante diluito per incollare su tutta la struttura ed impermeabilizzare. Minimo tre mani a mio ricordo, ma dipende dalla diluizione.
La terza scuola di pensiero ( la mia) è quella di non utilizzare lacqua ma tendere sulla struttura allatto dellincollaggio e demandare al collante diluito lopera di tesatura.
Ma la struttura deve essere robusta ed il sistema và bene con le strutture moderne per modelli diciamo pesanti