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Vecchio 12 novembre 08, 19:03   #10 (permalink)  Top
claudio v
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Originalmente inviato da rivetto Visualizza messaggio
Avendo ormai appurato che un modello a vela rc non è una semplice riproduzione in scala, e che quindi richiede un progetto ex novo come "barca piccola", la curiosità mi spinge a chiedere a quelli di voi che progettano in proprio: qual è il vostro punto di partenza? Dò per scontato che si sia già individuata la dimensione voluta.
....Max
Direi che "individuata la dimensione voluta" dice tutto, ma è un po' poco
Nel senso che è un paramero di partenza veramente minimo...
Più che la dimensione voluta credo che il punto di partenza base sia stabilire se questa barca che si vuole fare sarà "da regata" e quindi all'interno di un certo regolamento oppure per uso "diverso", quale ad esempio una semiriproduzione o un progetto di studio per verificare qualcosa.

Nel caso di un uso "regatistico", normalmente si studia il modo di renderla più veloce possibile, più semplice possibile da condurre e regolare, ottimizzata in tutte le parti "sollecitate" per garantire stabilità dimensionale e affidabilità totale di regolazioni rigging, vele e meccaniche.
Naturalmente ognuno di questi punti poi viene sviluppato separatamente dopo una bozza di progetto. In particolare il "più veloce possibile" è legato a due differenti ricerche. La prima è sul regolamento per individuare tutti i possibili "buchi" e bypassare le limitazioni dove possibile, La seconda è uno legato allo studio di carena in funzione del piano velico/dislocamento scelti. In classi tipo la IOM c'è poco da inventare, ma in un classe M c'è di che sperimentare una vita intera.
Normalmente in questi casi prima di tirare una riga cerco di esaminare un campione rappresentativo di quanto esiste e di farne un esame statistico in base ai parametri che ritengo più indicativi per entrambi gli aspetti.
Nel caso di una semiriproduzione o di un progetto di studio, credo che il punto chiave sia la domanda: che cosa voglio che faccia questo modello??
In pratica dove non esiste un regolamento che fornisca una "specifica" di progettazione, me ne creo una con i vari vincoli e desiderata.

Facendo una semiriproduzione, in particolare, è importante cercare di comprendere bene quale compromesso si vuole raggiungere, se più mirato all'estetica o alla funzionalità e poi operare le scelte di conseguenza. Dal punto di vista progettuale cercare di fare una semiriproduzione che "navighi" bene in maniera realistica credo sia una sfida interessante quanto quella di un progetto "da corsa".
I parametri su cui giocare diventano tutti "open" e senza particolari vincoli se non le forme di massima che dovranno dare l'impressione "del vero" e mascherare bene i punti su cui si bara spudoratamente per far "tornare i conti" di un funzionamento dinamico "reale".

Poi ci sarebbe da scrivere libri anche solo sui questi pochi punti...
claudio v non è collegato   Rispondi citando