Domenica a Carpi abbiamo provato un nuovo approccio all'atterraggio. Non solo tutti i partecipanti lo hanno ritenuto valido, ma per la prima volta da quando frequento gare ho visto Atterraggi e non incontri casuali con la madre terra. Non capisco perche' abbiate in mente atterraggi a giavellotto e nemmeno vi ho visto a bordo pista quindi di che cosa parlate?
Peso del modello.
La proposta e' in funzione(come qualcuno ha capito) di una omologazione nei confronti dei trainatori e degli altimetri ora in uso.
Modelli piccoli.
Pur essendo favorevolissimo a "scendere"
dalle attuali aperture alari a misure più ragionevoli e piu' modellistiche escluderei una partecipazione di modelli troppo dissimili (vedi anche range di peso).
Penalizzazzioni.
Quella relativa allo sformento del tempo porta ad atterraggi irreali e pericolosi (sul tempo di volo , non quello di Menozzi ovviamente, sarei molto cauto). La penalizzazione relativa ai 90 gradi (nata per altre motivazioni) e' nei fatti un terno al lotto stante l'irregolarita' delle piste di atterraggio, il passaggio di concorrenti, aiutanti ed altri personaggi vari che circolano per il campo( teniamone conto per la sicurezza).
Riproduzioni.
Abitacoli, pilotini, ...lascimo stare. Proporzioni e verosimiglianza, questo si. Basta un trittico in A4 e non vedremo piu' fusoliere di ASW 22 ed ala di K6 (estremizzo ovviamente ma se ne vedono di quelle...).
Otto anni fa'
Appunto.
Anche se a rileggerla a modo io sono rimasto sul filo.
PS 1
Domani prima di arrivare al campo passate da un brico, comperate un rotolo di palstica bianco/rosso, tracciate sul campo tre zone di atterraggio(fate voi per le misure) e provate ad ATTERRARE ,dopo un volo di circa 12/20 minuti, ma cronometrato,in linea, tesi a filo d'erba fermatevi nella zona centrale della pista.
PS 2
E se ci dessimo una matricola numerica sul verticale ?(Beppe 01, Baldo 27, Gene 84, Truffo 26 , Golf 20 ecc.)
Facile vedere chi parte, quanto vola cosa combina in atterraggio ecc.
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