Citazione:
Originalmente inviato da LONGFLYER Ciao a tutti ...
L'idea di tenere pulite le superfici è sicuramente valida.
Fermandomi solo ad una esperienza sugli alianti veri (purtroppo con i modelli prenderò mano solo a breve), posso dirti che è una finezza da buon aliantista.
Il novello impara l'arte anche se poi in volo a causa della sua poca destrezza non noterà differenze, l'esperto invece consapevolmente attua questa fatica pre-volo che poi sfrutterà, tanto che alcuni alianti presentano un sistema di pulizia dinamica (in volo) del bordo d'entrata.
E' risaputo che un'alta sporca è meno efficiente anche se di una differenza che solo l'esperto può, appunto, apprezzare.
Immagino che in un modello la perdita sia ancora maggiore, giacché un moscerino sul bordo d'entrata è pari ad un sasso nella medesima posizione in un aliante vero.
Secondo me, fai bene a porti il problema, ma anche a trovare una soluzione soddisfacente tra impegno e resa.
Sicuramente, mentre genericamente sull'intero modello basta una pulizia d'insieme, semmai, un'operazione di tipo maniacale (nel senso di maggior attenzione ma sempre con l'idea di mantenere un rapporto impegno/resa efficace), andrebbe concentrata, appunto, sul bordo d'entrata.
Ancora un ciao a tutti ... ed ovviamente in becco all'aquila!!!
Maurizio |
Purtroppo sui modelli il fattore scala può riservare qualche sorpresa. Con le corde e le velocità modellistiche il numero di Reynolds di funzionamento è assai basso, al punto che
dal punto di vista aerodinamico in molti casi conviene forzare una transizione dello strato limite da laminare a turbolento mantenendo la superficie non perfettamente liscia o anche aggiungendo un turbolatore. La ragione di ciò, che a prima vista potrebbe sembrare un controsenso, è che se il flusso si mantiene laminare, su molti profili (soprattutto quelli di origine non modellistica come i NACA 4 cifre) si verifica un "distacco" della vena fluida che si mette a scorrere su una bolla di separazione, modificando in pratica il profilo. Ciò può produrre un cospicuo aumento della resistenza, molto maggiore di quello che si ha forzando il flusso a diventare turbolento e quindi più spesso, e a rimanere attaccato alla superficie.
Non esiste purtroppo una ricetta universalmente valida, bisogna andare ad esaminare la distribuzione delle pressioni lungo il profilo usando un programma come XFoil, e fare dei tentativi.