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Vecchio 17 settembre 08, 16:49   #25 (permalink)  Top
paologiusy
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Allora, ecco alcune considerazioni espresse da Blinking a proposito del carico alare in funzione della scala:

Copio e incollo, sperando che Davide non me ne voglia:

l'allungamento un po' fa, e anche il numero di reynolds ha la sua importanza, però dimenticate che il carico alare non è un valore adimensionale, ma si esprime come peso su superficie alare, che sono sfortunatamente due grandezze di ordine diverso (al cubo e al quadrato) se rapportate ad una misura monodimensionale come può essere l'apertura alare.
mi spiego con misure approssimate dello spit vero: a.a. 10m, sup alare 20m^2 e 2500kg al decollo.
il carico sarà 2500/20= 125kg/m2 = 1250g/dm^2 impressioante eh!
ora un modello in scala 1:4 avrà sup alare ridotta a 1:16 ossia 1(:4x4), ed un volume (e conseguente peso) pari a 1:64, quindi il carico sarà (2500/64)/(20/16)x10= 312.5g/dm^2, in pratica il carico alare si riduce assieme al fattore di scala lineare visto che 1250/4=312.5
un modello di 2.5m caricato 300 rimane un bel mattone, ma solo perchè il numero di reynolds a cui vola peggiora le cose.

lo stesso modello in scala 1:16, e siamo circa alle diimensioni dello spittino, verrebbe ad avere (2500/4096)/(20/256)x10=312.5/4=78.4
anche questo spittino da 610g avrebbe i suoi problemi a volare sempre a causa del NR, fortunatamente è ben più leggero e se ben centrato non avrà problemi

conclusione: il carico alare non essendo un rapporto adimensionale, non si può usare per paragonare modelli diversi a meno di non tenere conto della loro scala, ossia delle dimensioni lineari

......


teoricamente il rapporto a.a./carico alare rimane costante, entrambi variano linearmente con il fattore di scala

in pratica ai nostri fini è meglio se il carico rimane più basso rispetto al teorico, tanto più basso quanto le dimensioni sono piccole


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