Dai Ranox siamo un poco elastici, soprattutto se a uno la passione del volo non è venuta frequentando un campo di volo, certe cose sono indigeste.
Io direi per prima cosa di indirizzarlo a comprare una radio UMANA (anche usata se si conosce il proprietario) pigliare un gommolo autostabile per capire a che punto si può arrivare con il pilotaggio (è come fare gli eszercizi di pianoforte, niente di più), poi far vedewre al rampollo COSA si può fare con l' autocostruzione o i vecchi Kit che puù che altro avevano solo il vantaggio di aver già selezionato (male) i pezzi e avevano un disegno in scala 1:1.
Io sono convinto che si possa montare un modello in struttura, anche da disegno, con un minimo di abilità manuale, un poco di tempo e alchni consigli (e un esperto verso la fine, quando devi fare cose importanti e a volte irrimediabili (tipo verniciare, rivestire o assemblare sottoinsiemi di modello).
MA SICURAMENTE quel modello NON deve servire da modello scuola......
Se non esiste la possibilità della scuola di volo col doppio comando, un bell' Easystar o Piper Cub di EPP a 2 canali (anche a 3, perche no) è quanto meglio possa servire.
Voglio farti un esempio, di come il sottoscritto, semiautodidatta, 15 anni fa abbia deciso come imparare ad atterrare bene.
Il metodo è tipicamente Giapponese:
Senza voli pindarici, ti metti lì e umilmente ripeti LO STESSO GESTO O INSIEME DI GESTI fino alla nausea.
Hai presente Karate Kid con "Dai la cera, togli la cera"????
O come i Samurai che per 10 anni scoccavano frecce senza impiumatura a persagli lontani 10 (dieci) metri?
Io mi sono messo lì e per cento volta al giorno, ogno sabato, lanciavo a mano un modello in struttura di 1,8 metri a 2 assi (mi pare fosse della Robbe), virata a dx, in sottovento, virata in finale a dx, atterraggio.
la volta dopo, altre cento volte a sinistra.
Dopo 1 mese, atterravo ad occhi chiusi.
Da allora mai rotto un modello in atterraggio (i crash sono un' altra cosa)...
