Mi sono guardato tutto il manuale. Era dotato di accorgimenti molto interessanti, tra i quali le ruote posteriori sterzanti (in misura minore rispetto alle anteriori), l'alimentazione della ricevente tramite la batteria del propulsore a mezzo di apposita resistenza in serie al regolatore elettromeccanico.
Il monoammortizzatore anteriore è una scelta molto originale anche se rimango un po' perplesso circa i benefici di tale soluzione. Le barre di torsione sulle sospensioni posteriori erano una tecnica molto di moda in quel periodo, anche il Tamiya Sand Scorcher /rough Rider ne era dotato ma queste della Kyosho mi sembrano più robuste.
Certo, il modello non doveva pesare poco, ma resta davvero un pezzo interessante.
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