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Vecchio 29 luglio 08, 16:22   #107 (permalink)  Top
pavel59
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re: ELY Q 50 vsion eccolo....

Permettetemi di presentarmi, mi sono appena iscritto, anche se vi seguo (molto saltuariamente) da un pò di tempo.
Mi chiamo Paolo e sono materialmente il responsabile dell'obbrobrioso design del Vision 50.
Non faccio parte di ElyQ e neppure di Qbell, anche se ho un buon rapporto personale e di collaborazione professionale con il titolare, da moltissimi anni.

Premetto una cosa importantissima, scrivio questo commento di getto e senza avere interpellato alcuno in ElyQ, e quindi quanto dico va preso come opinione personale e totalmente scollegata da ElyQ e dalle sue politiche.

Non perdo tempo a commentare il 14enne impazzito, ho sufficiente esperienza di internet e forum vari per scandalizzarmi, qualcuno che sputa sentenze a vanvera per gusto di impegnare il tempo si trova sempre.

Non intervengo neppure sul valore estetico del prodotto, posso solo dire che delle avvisaglie sul gradimento ne avevamo avute all'inizio (credo che Robertone ricordi) e per questo siamo intervenuti con la release attuale.
Abbiamo cercato di soppesare le critiche costruttive e plausibili di quanti avevano espresso insoddisfazione di fronte ai primi prototipi, e questa valutazione ha guidato la reinterpretazione del progetto, visibile nell'attuale copertura.

La linea delle coperture è stata dettata da varie esigenze, in merito alle quali abbiamo fatto delle considerazioni ed opportune valutazioni, ne sono conseguite delle scelte che io - personalmente - difendo.

Non ho alcun problema ad ascoltare ed eventualmente recepire critiche costruttive, circostanziate o comunque di merito, ed ovviamente ascolterei con piacere eventuali suggerimenti propositivi, non mi fa nè caldo nè freddo, invece, la critica fine a se stessa, molto italica, distruttiva.

Vorrei, infine, spendere alcune parole sull'originalità o meno del progetto ed altre critiche alla presunta "cinesità" del costruttore ed amenità simili.

Il mondo del modellismo è caratterizzato da una spiccata "personalizzazione" del prodotto, sta probabilmente nel DNA del modellista il desiderio di differenziarsi ed emergere sugli altri, molto spesso più nelle apparenze che non per le prestazioni (se queste sono scarsette) ma questo, per fortuna, non vale per tutti.

Questo fattore è stato attentamente considerato e valutato fin dall'inizio del progetto ElyQ.
Tuttavia, ha saggiamente prevalso una sana impostazione industriale del progetto (intendo dire che è stato avviato un vero "progetto industriale") che ha tenuto in debita considerazione il mercato nei vari aspetti e componenti, la concorrenza con pregi, difetti e posizioni di mercato, aspettative del mercato stesso, posizionamento del prodotto sul mercato, caratteristiche tecniche e relativi costi.

Vision 50 è il primo risultato di un complesso processo di design industriale che ha visto all'opera un numero elevato di tecnici, ingegneri, strutturisti, consulenti ed alcuni lungimiranti appassionati e disponibili piloti che si sono dedicati fin dalle primissime fasi alla sperimentazione ed allo sviluppo.

Quella che da molti viene approssimativamente e semplicisticamente apostrofata "somiglianza" con questo o quello, in realtà (ed in altri campi) si chiama "compatibilità" e lungi dall'essere un disvalore è un vero e proprio "plus" che con il tempo anche questo mercato imparerà ad apprezzare.

In parole povere, ElyQ ha deciso di sacrificare un pizzico del proprio ego alla compatibilità con altri componenti già presenti sul mercato, non per evitare di costruire i propri, bensì per offrire al proprio pubblico una più ampia e conveniente base di approvvigionamento.
Se vi si rompe una canopy, e sul campo di volo c'è solo la disponibilità di ricambi per il Raptor, nessun problema, sono intercambiabili.

Ogni singolo componente, oltre che essere stato disegnato da un team di ingegneri di grande esperienza, è stato verificato più volte, ne sono stati realizzati vari campioni di prova sia con tecniche tradizionali CNC che con le più sofisticate tecnologie di prototipazione rapida, tutti i componenti sono stati testati al banco ed in volo per oltre un anno.

Il telaio, che più volte ho sentito disprezzare come "plasticone", è stato ridisegnato e testato un numero impressionante di volte per ridurre al minimo (gli assoluti non esistono nel mondo della produzione industriale) i possibili punti deboli.
I tanto vituperati supporti per i servi sono stati oggetto di una minuziosa ricerca e di un accurato design, proprio per massimizzare i vantaggi e la resa e ridurre al minimo i rischi di rotture.

Sempre il telaio, poi, è prodotto con uno speciale mix a base di carbonio. Si tratta di un termoplastico Hi-Tech stampato ad iniezione, con caratteristiche meccaniche - in rapporto al peso - decisamente superiori ai vari ABS, PC o Bayblend presenti sul mercato.

(PS. oltre che di product design, ho una certa esperienza professionale nel settore dei compositi in campo aerospaziale e nautico, e di fronte alla molteplicità di telai assemblati in parti tagliate da fogli di fogli di cabonio mi sono messo a ridere a crepapelle, pensando all'incongruità dell'applicazione, un vero e proprio contro-senso, se non una pagliacciata).

In conclusione, non preoccupatevi, potete continuare a definire il prodotto come obbrobrioso, la cosa non mi sfiora.
Però, chi ha voglia di valutare sul serio i prodotti ElyQ lo faccia con la tranquillità che dietro non c'è il solito importatore di carabattole ma un team di professionisti ed un imprenditore che ha trasformato una passione in un ramo delle proprie attività.

Se poi gli ElyQ sapranno essere superiori alla concorrenza battendola sui campi di gara e sul mercato, questo saranno i fatti a dimostrarlo e certo non le chiacchere da bar di questo e quel presunto sapientone.

Ciao Drakky (ti ho riconosciuta sai ?)

e un saluto anche per Robertone.

Paolo Velcich
industrial designer
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