Un interessantissimo trattato che illustra i principi aerodinamici delle Lastre Sottili.
Avendo oramai preso piede quella "specie di aeromodellini" costruiti con fogli di depron riproducenti più o meno la siluette di un velivolo e dove pure l’ala è fatta con tale materiale senza accenno di profilo (i cosiddetti 3D o "profiles"), stilo alcune note riguardanti l’aerodinamica delle "lastre piane", o meglio, delle "lastre sottili", che potranno interessare tutti coloro che si sono chiesti come mai questi modellini volino e con prestazioni anche ragguardevoli.
Ho cercato di ridurre al minimo indispensabile formule e formulette, quel tanto che è necessario per poter definire meglio i concetti.
Con la terminologia "lastra sottile" vengono definiti quei solidi per la quale una dimensione sia trascurabile in confronto alle altre due, ed è pertanto possibile assimilarle, per il loro comportamento aerodinamico, a superfici geometriche di spessore nullo. Il loro spessore deve essere tale da non produrre perturbazioni nell’andamento del fenomeno aerodinamico complessivo.
Con riferimento alla traslazione di una lastra piana in un fluido e alla giacitura delle sue superfici, possiamo sostanzialmente definire tre condizioni:
Normale
La lastra si sposta perpendicolarmente alla sua superficie e la resistenza incontrata viene chiamata resistenza normale o frontale.
Tangenziale
La lastra si sposta parallelamente alla sua giacitura e la resistenza prende il nome di resistenza tangenziale.
Obliqua
La lastra si sposta con un certo angolo rispetto alla direzione del moto.
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