23 dicembre 07, 16:07 | #1 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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| Un ALBERO OVALE
Sto provando a fare un albero ovale che possa ruotare indipendentemente dalla randa, ma mi pongo il problema dello strallo del fiocco che non so ancora come attaccarlo.. Il piede sarebbe montato su un cuscinetto a sfere. Le sartie e crocette sarebbero unite dalla base alla cima e ruoterebbero insieme all'albero. Non escludo poter mettere delle sartie che partono dalla coperta e unite in cima con l'uso di una piastrina equipaggiata con un cuscinetto a sfera reggispinta. Le foto mostrano il lavoro sperimentale fatto finora, manca il rivestimento con tessuto di carbone da 90g/m². e il taglio per passaggio ralinga. La costruzione é molto facile ed il peso ragionevole. Il disegno mostra il principio usato. Se avete delle idee o suggerimenti , non esitate. Cd |
24 dicembre 07, 11:35 | #2 (permalink) Top | |
User Data registr.: 29-03-2007 Residenza: Barcellona
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| Citazione:
seguo da un pò di tempo e con una certa curiosità i tuoi post, ad ogni nuova idea mi chiedo quanto sia diverso il mondo della vela da quello del modellismo, in particolare quanto differenti possano essere i progetti di barche vere da quelli delle loro riproduzioni in scala, senza dover necessariamente tenere presenti i principi alla base dello studio di funzionalità. Me lo domando perchè, lavorando in uno studio di progettazioni nautiche, essenzialmente prototipi a vela, mi piacerebbe sapere da quali basi o conoscenze specifiche trai le tue idee, se siano soltanto esperimenti, oppure parti da teorie specifiche. Non avendo mai visto studi trasferiti nella realtà tipo, ad esempio, quello dell'albero rotante insieme alle sartie (usato solo su piccole derive senza sartiame ed ovviamente non utilizzabile laddove l'albero subisca sollecitazioni e tensioni che ne alterino la rigidità laterale), oppure quello sulla "ralinga libera" (credimi sulla fiducia, è un errore concettuale), vorrei capire se nei tuoi studi tieni presente i principi fisici e meccanici, oppure sei soltanto alla ricerca di qualcosa di "diverso". Ciao Max | |
24 dicembre 07, 19:38 | #3 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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|
Max , credo che alla mia età, non tutti i neuroni funzionano bene, in quanto alle fesserie che ho detto sulla ralinga libera l'ho già riconosciuto il peccato. Per tuto il resto : sartie pivotanti vedi balestrone, albero pivotante guarda waliki , asse rotazione boma inclinato vedi waliki e molti altri, quasi tutti gli IOM sono cosi. Boma fiocco radiale ce ne sono e credo che i Classe J ne facevano uso per la trichetta, etc. Il principio ricercato é quello di togliere quanto possibile le turbolenze dell'albero. Io ho infatti tolto l'albero.... Ho già sviluppato il CDCAT, che era 3 anni fa una novità mondiale nel modellismo e anche nelle barche, salvo la prima sviluppata nel 1924 , oggi, dopo aver sollecitato l'attenzione di alcuni architetti americani, si sono messi a fare delle vere barche con l'albero a poppa usando solo dei fiocchi. Forse non lo sai, ma sono riempito di teoria, ma a che serve se non fai degli esperimenti per dimostrare giustamente certe fenomeni ?. Non tutte le ciambelle escono col buco e qualche fesseria potrebbe essere evitata, lo ricinosco. ma faccio parte di quelli del fare.... Seguiro' comunque i tuoi consigli !!! Buon Natale ! Cd |
27 dicembre 07, 12:51 | #5 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Viene largamente utilizzati sui multiscafi (altro esempio recente il Castorama di Hellen Mc Artur con cui detiene il record del mondo di circumnavigazione in solitario) dove il profilo alare dell'albero si integra nella forma aerodinamica della randa. L'albero alare rotante ha, nella sua forma, tutta la rigidezza necessaria nel suo senso longitudinale ed è dotato di sistemi di sartie che ne garantiscano la rigidezza flessionale. Anche nel caso dell'albero rotante, i modelli (classe m) sono arrivati un po' in anticipo sui full scale, soprattutto grazie alla facilità (ed economicità) di sperimentazione unita a carichi più gestibili. Per quanto riguarda il sitema di Claudio D, i 2 tubi con un'anima di espanso (ho usato il roofmate) è identico a quello impiegato con successo sull'AC/10. Dati i carichi, nel mio caso, all'esterno ho messo una bella calza di carbonio che si lamina molto più facilmente di un tessuto sui 2 tubi. Ciao
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27 dicembre 07, 15:21 | #6 (permalink) Top | |
User Data registr.: 29-03-2007 Residenza: Barcellona
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| Citazione:
Evidentemente, sia il profilo alare che l'albero rotante sono applicazioni risapute da molti anni, quindi le sperimentazioni sono già superate dalla pratica (che, come certamente riconoscerai, non le ha mai apprezzate molto per gli scarsi risultati offerti). Quando riferisci di "modelli (classe m) sono arrivati un po' in anticipo sui full scale" (più che di "full scale" io parlerei più semplicemente di "realtà"), forse intendi dire che nel modellismo si possono fare cose non riportabili nel "full scale" perchè i "carichi più gestibili" nella riproduzione in scala non diventano "meno gestibili" nella scala 1:1, ma semplicemente "non realizzabili". Parlare per sentito dire non produce mai nè conoscenza, nè esperienza. Poi, se tu dici che la configurazione meccanica di tale struttura può essere considerata "rigida", evidentemente sei a conoscenza di formule o di materiali che non non utilizziamo o non conosciamo, nel qual caso ti sarei grato se volessi aggiornarci, siamo ansiosi di apprendere una cosa nuova. Attendiamo di sapere la fonte di tali teorie. Max | |
27 dicembre 07, 16:23 | #7 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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A parte che mi sembra tu scambi il modellismo per le riproduzioni (che ne sono solo una branca di cui non mi sono mai interessato), non capisco cosa vuoi dire e dove vuoi arrivare, in particolare con questa frase..."(che, come certamente riconoscerai, non le ha mai apprezzate molto per gli scarsi risultati offerti)" Credo che la frase di Claudio D che tu contesti sia un po' "infelice" ma si possa capire il significato: tieni conto che lui vive in Francia da un tot di anni e quindi non gli è forse così facile scrivere precisamente in italiano... ... però io ho l'impressione che tu cerchi la virgoletta per dimostraci qualcosa, allora, dato che sono curioso, ti lascio spazio di spiegarci bene tutto e non aggiungo altro. Ciao
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27 dicembre 07, 18:01 | #8 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 18-08-2007
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ClaudioV, ti ringrazio per la tua tolleranza verso il mio Italiano, ma mi sono espresso male scrivendo "Sto provando a fare un albero ovale che possa ruotare indipendentemente dalla randa... In effetti mi riferivo al boma della randa, come poi illustrato nella foto di un armo Walicki. Evidentemente la randa é inserita nella inferitura e segue il movimento rotatorio dell'albero. Sulla stessa foto si nota l'indipendenza di rotazione del boma. La domanda che mi pongo é quella di sapere come sono fissate le sartie, con relative crocette e lo strallo, che secondo me dovrebbero ostacolare la libera rotazione dell'albero. Avete una idea ? Io non ho mai visto un'armo Walicki in giro. Cd |
27 dicembre 07, 21:01 | #9 (permalink) Top | |
User Data registr.: 29-03-2007 Residenza: Barcellona
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Max | |
28 dicembre 07, 14:00 | #10 (permalink) Top | |
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Quando ho iniziato a progetare le mie barche, il mio maestro Carletto di cui dicevo sopra, usava un sistema di albero rotante sulla sua M molto simile a quello di Walicki in quanto erano amici di vecchia data. Infatti proprio Walicki gli aveva regalato l'albero ovale in carbonio che c'era sulla sua barca. Il problema del punto di attacco delle sartie è abbastanza delicato in quanto il piede dell'albero e tutti i punti di rotazione devono essere allineati, altrimenti l'albero non ruota. Ci sono 3 punti di rotazione: il piede, l'attacco sartie e strallo di prua-fiocco(che sono coincidenti) e la testa d'albero pivotante con buttafuori. Se non ricordo male, le crocette non ci sono, ma verifico appena possibile. I punti di rotazione sono tutti sul "filo" anteriore del profilo. Devo avere qualche foto, ma non in digitale, dei dettagli di Walicki originale, ma posso sicuramente farne a quello di Carletto la prima volta che vado a trovarlo e poi te le giro. Il problema "grosso" del sistema è mantenere ben dritto l'albero, soprattutto in senso longitudinale. Quello originale è un manufatto di carbonio di qualità stupenda, prevedo fatto con fibre ad alto modulo e autoclave... non ho mai ben capito il metodo utilizzato peer farlo così perfetto. L'albero alare dei "full scale" ha una corda molto maggiore, quindi mantiene molto più facilmente la "forma" longitudinale, quello delle M è invece limitato dal regolamento di stazza (mi sembra 19 mm di corda max alla base e 16 in alto). Dato che rigidezza longitudinale va col cubo della "corda" dell'albero, si capisce bene come aumentando quest'ultima cambino le cose. Se da 20mm si passasse a 40 la ridezza sarebbe 8 volte superiore . Appena recupero le foto dei dettagli te le mando. Alcuni dettagli del sistema Walicki li trovi qui: http://microshop.de/rcsegeln/ La documentazione cartacea dei multiscafi non ce l'ho in digitale, ma se trovo qualche sito te lo giro. Ciao
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