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22 ottobre 11, 00:23 | #201 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Questa settimana purtroppo un po di impegni vari hanno bloccato i lavori sullo scafo, ma una sera con Giovanni abbiamo ricominciato alcune verifiche delle forme per affinare alcuni dettagli e completare i particolari mancanti. Siamo così andati cercare con luci ed ombre sullo scafo varie piccole cose da mettere aposto e riparametrare le linee dacqua da prua fino alla deriva per ottenere quello che sto cercando. Qui alcune anteprime che mi permetteranno di fare un paio di dime di controllo forma per modificare lespanso prefinito. Inoltre abbiamo completato e rifinito alcuni dettagli di albero, bomi, spingialbero e schema sartie + crocette oltre alle aperture di accesso alla parte anteriore dello scafo. . la parte hardware è proseguita con al preparazione degli stampi per la deriva e il timone e delle anime in espanso. Spero la prox settimana di completare le anime e il longherone della deriva per essere pronto a breve a stamparla e poi ricavare la scassa sulla deriva stessa. In parallelo a deriva e timone verrà preparato anche il pannello sandwich interno da mettere nella prua a supporto del servo vele e dei vari attacchi in coperta. Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 22 ottobre 11 alle ore 00:28 |
22 ottobre 11, 13:01 | #202 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Tra ripensamenti vari delle forme e i ritagli di tempo ho provato a realizzare l'anima della deriva in stampo con un nuovo sistema che pare funzionare e ho preparato un'anima della deriva "calibrata" La pu messa tra le 2 semi-anime della deriva leggermente scarse espande e riempie il gap; gli spessori di cartoncino simulano lo spessore delle pelli laminate L'anima della deriva ottenuta è calibrata in forma e spessore e pesa 16 grammi Ora devo solo preparare il longherone in composito da mettere dentro e poi tagliare le pelli e sarò pronto a laminare la deriva. Intanto si continua a studiare come affinare lo scafo... ;) per l'ultima issue dei disegni. E' interessante notare come sempre che la realizzazione della forma permetta, nonostante i supercad, di avere una idea più reale di cosa fare e di trovare alcune piccole imperfezioni che il cad non vede... il cad cam di forme complesse e curve è sempre un casino e chi lavora nell'automotive lo sa bene battendoci la testa tutti i giorni. Son contento di fare altro nella vita perchè c'è veramente da inc Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 08 novembre 11 alle ore 01:08 |
08 novembre 11, 00:55 | #203 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Dopo la visita dallanziano del gruppo che come sempre ha avuto molto da ridire su certe scelte che lui non condivide e fatto un riesame del tutto con una sana media ponderata dei vari suggerimenti e degli ultimi rilevamenti, abbiamo operato un piccolo intervento sulla distribuzione dei volumi delle prime 3 ordinate immerse e finalmente partorito la versione finale dello scafo... la V.33 (direi che basta). Le entrate fini sono state riviste dopo lo studio fatto a Mirabilandia in occasione della IACC 120 CUP dei primi di ottobre sia osservando la nutrita flotta in acqua nelle condizioni tipiche delle regate, sia usando come riferimento le diverse concezioni di scafo della mia Urca 65 e della mia Urca Footy che ho testato in parallelo alle regate in modo da avere un riferimento di paragone da utilizzare poi nelle mie prove casalinghe senza altri challenger. Chi mi ha visto e pensava che stessi giocando... ha capito bene , stavo giocando, ma non solo Abbiamo voluto evitare di fare una barca dura (come dice Luca) che tende a piantarsi un po e beccheggiare sulle incresapature ma che resiste molto bene allingavonamento inseguendo un compromesso: entrate fini e poco volume fuori dallacqua nelle sezioni anteriori in assetti normali e poi, superati certi assetti, la situazione si ribalta e i volumi sono nuovamente importanti dentro e fuori dall'acqua. Ora abbiamo una prua con entrate veramente fini nonostante ci sia un notevole slancio che dovrebbe permettere un marcato appruamento per allungare la LWL anche con poca aria. Lo scafo dovrebbe facilmente abbassarsi di circa 0.5, 1 grado a prua e poi trovare sufficiente volume per stabilizzarsi su una LWL dinamica di circa 110 senza sbandamento e 115 con un po di sbandamento. Passato 1 grado di appruamento, il gradiente di volume dovrebbe essere tale da garantire una bella resistenza allingavonamento. La particolare forma della prua fine e rovescia dovrebbe permettere una navigazione anche a prua bassa o semi immersa sotto raffica senza perdere stabilita` e favorire una rapida uscita per riportare la barca sulle linee di galleggiamento corrette, un po come i cat ultima generazione. Funzionera`...? Bho, ci credo abbastanza e soprattutto, avendo fatto una cosa un po strana sono molto curioso di andare a vedere cosa ne verra` fuori. Ecco il primo semiscafo rimodellato oggi Vista da prua Viste da poppa Domani si continua sulla meta` destra. Ciao ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 08 novembre 11 alle ore 01:06 |
09 novembre 11, 02:15 | #204 (permalink) Top |
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Un altro paio di orette di affinamento e anche il semiscafo destro ha preso forma secondo la versione 33 del progetto Qui alcune viste Da prua da sotto Da prua ¾ anteriore Da poppa Da sopra vista coperta Da sotto, vista opera viva Inviterei Matthias a guardarla bene in funzione di quanto ci siamo detti su skype... la vista laterale somiglia forse un po alla nuova ITA 45 di Renato e in effetti abbiamo la stessa massima immersione dello scafo di 52 mm ... ma le somiglianze finiscono li`. Il piano di galleggiamento e` totalmente diverso e a prua la superficie al galleggiamento nel primo 30% di barca e` minore del 15%. I volumi della mia sono molto piu` concentrati al centro. La mia area al galleggiamento e` 12,5 dm2 contro i 13,2 di ITA 45 Ora non ho ancora disponibile lultima curva delle aree della V33, ma sono certo che potendole confrontare (anche quella di Renato non lho vista sul suo sito) si vedrebbero tutte le differenze. In effetti forse somigliava un po' di piu` alla v9/30ante ultime modifiche, ma con quest'ultima versione proprio non vedo affinita`. Ora i prossimi step del lavoro prima della laminazione dello scafo sono la preparazione dei vari pezzi da integrare nel master: * costruzione deriva e relativa la scassa * preparazione losca del timone e scassa albero * preparazione pannello sandwich che va nella prua con il supporto servo e tutti gli attacchi di strallo, fiocco, uscite e passaggi scotte, sede spingialbero etc * preparazione degli attacchi sartie e dei controventi della deriva (questi ultimi probabilmente verranno montati dopo laminazione scafo) Tutti questi pezzi pronti permetteranno di completare il master prima della laminazione dello scafo. A scafo laminato la barca sara` quasi finita e con le parti principali gia` montate allinterno e allineate. Alla prox puntata. Ciao ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 13 novembre 11 alle ore 03:23 |
10 novembre 11, 02:22 | #205 (permalink) Top |
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| magic Urca AC120: prova in vasca
Dopo un sacco di modifiche e rivisitazioni, per quanto il cad sia uan bella cosa e di solito non sbagli (il cad non sbaglia, ma loperatore talvolta si...), si imponeva di fare una verifica pratica del risultato ottenuto. E cosi` ... siamo andati in vasca di prova con un bulbo disponibile di 2500 grammi attaccato sotto con il nastro e un po di roba caricata sullo scafo per ottenere un peso complessivo di circa 4300 grammi e niente appendici (che non ci starebbero nella vasca di casa, troppo poco profonda) Anche stavolta c'è andata bene galleggia E persino dove previsto... I pesi sono stati messi un po' a occhio attorno al CC e, nel dubbio, leggermente avanzati per avere la massima visualizzazione dell'errore perche` l'entrata piatta di prua si allunga un casino per ogni mm di troppo di immersione. Da questo esame preliminare possiamo concludere che ci siamo: la prua è giusta e la poppa è 2 mm sopra il galleggiamento teorico. Lequilibratura finale sara` fatta con il programma si calcolo con i dati precisi dei pesi inseriti immediatamente prima di posizionare il bulbo Qui si vede uno spot della parte del foglio di calcolo dedicata al bilanciamento automatico Il risultato del test preliminare indica che la barca sta circa 1 mm sopra al galleggiamento teorico; quindi con il master finito "a mano", tra il progetto e la realizzazione, ci sono circa 125 grammi di errore in positivo più del volume di progetto. Con 1580 cm2 di superficie bagnata i 125 grammi corrispondono a un errore tra 5 e 10 decimi medi sulla forma finale tra il cad e la mano che ha modellato l'espanso. A questo margine positivo si aggiungeranno altri 3-4 decimi di spessore dello scafo finito (che fanno altri circa 50 grammi) e i 30 cm3 di volume in piu` del bulbo da 300 grammi piu` pesante(il peso cera ma era tutto fuori dellacqua). Il totale fa circa 2 etti che, con una superficie al galleggiamento di 1250 cm2, corrispondono a meno di 2 mm di altezza di galleggiamento di errore massimo tra progettato e realizzato. Alla fine suppongo restera` nel mm che va piu` che bene per un oggetto di polistirolo fatto a mano. Per chi si chiedesse come mai pesava 4300 in prova contro i 4500 minimi di stazza, la spiegazione e` semplice. Peso e volume delle appendici immerse sono pressoché equivalenti, cioe` pesano circa come lacqua e quindi metterle o non metterle non cambia molto il galleggiamento finale. Direi che non mi posso lamentare: ora posso procedere con il resto del lavoro tranquillo di non sforare la LWL max di 100 cm ma di esserle molto vicino come volevo. saluti.
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12 novembre 11, 06:29 | #207 (permalink) Top |
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| Si, pero` incominciate a fare la prima, per la seconda c'e` tempo E intanto qui si continua: un'oretta e mezza di tempo (dalle 18:30 alle 20:00) e con il solito sistemino ho preparato lo stampo del nuovo bulbo AC style per Magic Urca: le fasi sono le solite. taglio sbozzato e tracciatura linee ordinate sgrossatura mezzo bulbo sagomatura con controsagome in cartocino rifinitura e rivestimento in pellicola per alimenti tirata poi con il phon scatoletta per stampo in scagliola fatta con qualche ritaglio dal laboratorio con il bulbo rivestito di domopack attaccato sul fondo con biadesivo. Le pareti e il fondo della scatola sono rivestite con nastro da pacchi che impermeabilizza e fa da distaccante con la scagliola stampo in scagliola colata. Ora lo stampino e` sotto al termosifone del laboratorio ad asciugare dove c'e` una buona circolazione d'aria. Immediatamete prima dell'uso verra` passato mezzora nel forno a 200 gradi per deumidificarlo al meglio e poi verra` colato il piombo. Ma questa e` un'altra puntata. Ciao
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13 novembre 11, 02:29 | #208 (permalink) Top |
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Smontata in pochi istanti la scatola che era tenuta assieme da 4 chiodini e un po' di nastro da pacchi e aperto il tutto per l'asciugatura finale, si vede bene come la pellicola trasparente abbia preservato perfettamente il master in solo estruso. Ancora pochi giorni per lindurimento e lasciugatura a temperatura ambiente e poi lo stampo sarà pronto per la deumidificazione finale in forno a 200 gradi e lo stampaggio per colatura del piombo.
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13 novembre 11, 03:21 | #209 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Magic urca V33... stiamo arrivando
Mentre gioco a fare i pezzettini vari e aspetto che mi arrivi l'unidirezionale di carbonio per laminare la deriva e andare avanti con i lavori seri... aspetto anche che Giovanni rimetta assieme il modello matematico dell'assieme dopo che abbiamo dovuto "smontare" tutto. Purtroppo il suo lavoro viene prima e nonostante lo stipendio milionario che gli dò grazie alle centinaia di migliaia di copie di progetto piazzate, lui di notte, oltre una certa ora continua a dormire e non lavora Però ieri sera mia ha mandato: -un bel questionario di cose che ha perso dal modello e dagli appunti e che non sa più dove mettere lo possino -e una anticipazione dello scafo rimontato con ancora qualche cosetta da sistemare ... probabilmente per evitare che lo uccidessi via Email Qui si vedono abbastanza bene le modifiche alla prua Forse che prima o poi ce la facciamo... mah...
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 13 novembre 11 alle ore 23:56 |
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