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Vecchio 30 agosto 13, 00:03   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di DAVLEONI
 
Data registr.: 24-05-2013
Residenza: PARMA
Messaggi: 182
Materiali Compositi di tutto e di più

Consigliato da Peppe46 apro questa discussione per riunire consigli ed informazioni sulla costruzione di stampi ed esecuzione di stampate + varie ed eventuali come la scelta dei materiali da utilizzare.
mi rendo conto che il campo è molto vasto.
Chi sa, parli, a beneficio di tutti.

prima domanda:

qual'è lo spessore ideale dello stampo, per esempio di una fusoliera?
è meglio uno stampo massiccio a prova di cannonate (che garantisca la forma nel tempo), oppure uno stampo leggerino e flessibile che faciliti il distacco del pezzo..?

ciao a tutti
__________________
Davide
GMP
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Vecchio 30 agosto 13, 07:59   #2 (permalink)  Top
Rivenditore - SorvolandoCompositi
 
Data registr.: 30-07-2008
Residenza: MANTOVA
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Ciao, io solitamente li faccio con spessori che vaiano dai 7/8 mmm in su, ultimamante per accellereare i tempi utilizzo la pasta epossidica e quindi faccio spessori più alti.
I bordi poi li faccio risalire e una volta finito lo stampo lo passo sotto la calibratrice in modo che poi appoggino in piano sul tavolo.Con questo sistema non ho mai auto problemi di svergolature di stampi.

Ciao Michele
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www.sorvolandocompositi.it
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Vecchio 30 agosto 13, 08:26   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di comet
 
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Residenza: Livorno
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Originalmente inviato da DAVLEONI Visualizza messaggio
Consigliato da Peppe46 apro questa discussione per riunire consigli ed informazioni sulla costruzione di stampi ed esecuzione di stampate + varie ed eventuali come la scelta dei materiali da utilizzare.
mi rendo conto che il campo è molto vasto.
Chi sa, parli, a beneficio di tutti.

prima domanda:

qual'è lo spessore ideale dello stampo, per esempio di una fusoliera?
è meglio uno stampo massiccio a prova di cannonate (che garantisca la forma nel tempo), oppure uno stampo leggerino e flessibile che faciliti il distacco del pezzo..?

ciao a tutti
uno stampo NON deve essere minimamente flessibile, se per caso lo spessore non fosse sufficiente a renderlo assolutamente indeformabile sarà necessario creare una struttura in legno o meglio metallo da incollare saldamente allo stampo come se fosse uno scheletro di supporto. Per il distacco non si deve certo torcere lo stampo, il pezzo deve uscire semplicemente con un colpetto dato con un piccolo cuneo di teflon sul bordo, se non esce ......... hai sbagliato qualcosa.
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PERDONA SEMPRE I TUOI NEMICI MA NON DIMENTICARTI MAI CHI SONO (J.F.K.)

....se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare..... (M.Twain)
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Vecchio 30 agosto 13, 08:34   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di ermete
 
Data registr.: 08-03-2006
Messaggi: 759
Secondo la mia esperienza dipende sia dall'oggetto da realizzare che dal suo utilizzo.
Un pezzo aperto, tipo una capottina o una carenatura, la faccio rigida. Un pezzo chiuso oramai lo faccio sempre leggerino e flessibile; si risparmia tempo e soldini e si ha un facile distacco. Anche se la valva singola è flessibile, quando è chiusa con l'altra non ci noto differenze con gli stampi rigidi. Occorre però fare il pezzo in un colpo solo (bagnato su bagnato). Sempre per motivi di risparmio di tempo e soldini poi ho cominciato a usare sempre di più la poliestere, è vero che può deformarsi col tempo, ma per pochi pezzi il gioco valre certamente la candela. Le deformazioni poi sono veramente esigue, per una fuso va più che bene.
Una nota mi viene spontanea: si legge spesso di maniaci della lucidatura del master e dello stampo, a che cavolo serve se poi uno il pezzo lo carteggia e lo vernicia?
Il distaccante migliore è la cera, almeno tre mani intervallate da lucidatura ad olio di gomito. L'alcool polivinilico io trovato il modo di darlo in maniera soddisfaciente rubando uno di quei pennelli molto grossi e con peli finissimi che mia moglie usa(va) per il fard, è perfetto, non lascia righe, specialmente se non si esagera con la quantità. Molto importante è stare puliti, ogni piccolo peletto o granello di polvere rimane evidente.
Il gelcoat va bene poliestere e va dato tassativamente a spruzzo, l'unica maniera per avere spessori omogenei e copertura totale
Comunque il massimo si ha usando i materiali appositi, gelcoat dedicati, epossidica, tempo e soldi...
__________________
gattointelligente
Mi sono ferito un dito con l'elica. L'ho mostrato al dottore, ma quel cretino si è messo a guardare la luna!
ermete non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 13, 08:43   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di gizer
 
Data registr.: 15-05-2012
Residenza: Chivasso (TO)
Messaggi: 2.583
Perché qualcuno di voi non realizza uno stampo e ne fa un tutorial passo passo specificando tecniche e materiali?
Magari di un modello semplice, in modo che chi voglia provare abbia lo stimolo, e di conseguenza un approccio positivo data la facilità del modello scelto.
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...costruisci e pilota la tua passione...
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Vecchio 30 agosto 13, 10:00   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di neo781
 
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Originalmente inviato da ermete Visualizza messaggio
Secondo la mia esperienza dipende sia dall'oggetto da realizzare che dal suo utilizzo.
Un pezzo aperto, tipo una capottina o una carenatura, la faccio rigida. Un pezzo chiuso oramai lo faccio sempre leggerino e flessibile; si risparmia tempo e soldini e si ha un facile distacco. Anche se la valva singola è flessibile, quando è chiusa con l'altra non ci noto differenze con gli stampi rigidi. Occorre però fare il pezzo in un colpo solo (bagnato su bagnato). Sempre per motivi di risparmio di tempo e soldini poi ho cominciato a usare sempre di più la poliestere, è vero che può deformarsi col tempo, ma per pochi pezzi il gioco valre certamente la candela. Le deformazioni poi sono veramente esigue, per una fuso va più che bene.
Una nota mi viene spontanea: si legge spesso di maniaci della lucidatura del master e dello stampo, a che cavolo serve se poi uno il pezzo lo carteggia e lo vernicia?
Il distaccante migliore è la cera, almeno tre mani intervallate da lucidatura ad olio di gomito. L'alcool polivinilico io trovato il modo di darlo in maniera soddisfaciente rubando uno di quei pennelli molto grossi e con peli finissimi che mia moglie usa(va) per il fard, è perfetto, non lascia righe, specialmente se non si esagera con la quantità. Molto importante è stare puliti, ogni piccolo peletto o granello di polvere rimane evidente.
Il gelcoat va bene poliestere e va dato tassativamente a spruzzo, l'unica maniera per avere spessori omogenei e copertura totale
Comunque il massimo si ha usando i materiali appositi, gelcoat dedicati, epossidica, tempo e soldi...
Quoto in tutto Ermete. Unica cosa in più che posso dire in base alla mia esperienza è che per favorire un migliore distacco uso cera e alcool assieme. Ovviamente l'alcool lo metto dopo averci messo un altro prodotto che favorisce la stesura nello stampo dello strato di alcool...utilizzo anche io il pennello a setole larghe per uso trucco ma me lo sono dovuto comprare perchè non potevo rubarlo a nessuno!
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Il mio sito
Disegno grafico, lavorazioni cnc, prototipazione e stampa 3D, compositi
neo781 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 13, 11:09   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di Peppe46
 
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Come ho scritto a Davide, l'argomento compositi e molto vasto e quindi meglio affrontarlo per argomenti, come lui stesso giustamente ha fatto, ponendo la sua prima domanda.

Stampo massiccio o stampo flessibile?

Visto che parliamo di stampi ad uso hobbistico, direi che debba essere sufficientemente rigido per garantire una fedele riproduzione di forma, senza essere un monolite granitico e difficilmente gestibile.

Poliestere: Per fare uno stampo, tra master, intavolatura e lavorazioni varie, occorre tempo e impegno ed andare a risparmiare 10 euro usando poliestere, anzichè una epossidica, non mi pare una grande idea.
A meno chè, abbiate un amico che lavora poliestere e che ve la da di strafogo, la differenza di prezzo non giustifica la qualità del laminato che inesorabilmente vi si deformerà col tempo, con evidenti difetti, specie nelle giunture, dove sarete costretti ad intervenire con estese stuccature postume, sul pezzo stampato.
Uno stampo in epoxy, sarà lo stesso identico, anche se lo riuserete tra 10 anni ed avrà una resistenza sia di forma che come superficie antigraffio, incomparabile con una volgarissima poliestere.

Materiali: MAI mescolare le mele con le patate e quindi: gel poliestere con resina poliestere e gel epossidico con resina epossidica.

Consiglio gel specifici per stampi, disponibili in varie durezze superficiali e caratteristiche specifiche,come ad esempio, acidoresistenza che vi permetterà di ripulire lstampo (dopo numerose stampate) usando acidi tipo cloruro di metilene o altri adatti a sciogliere gliaccumuli di distaccanti,striscioni vari, ecc.

Dietro il primo strato di gelcoat, si andrà a formare un sandwitch di tessuto di vetro e resina addensata con additivi specifici, tipo Aerosil e Fiocco di Cotone, entrambi ad alto potere tixotropico (cioè che non vi faranno "scendere" la pappina dalle pareti verticali).

Come tessuto, potete usare pure scartini vari che avete in giro ma consiglio tessuti specifici, tipo triassiali a trama larga, che appunto grazie alla larghezza della trama, non ingloberanno famigerate "bolle", incubo di ogni stampista.

Uno strato di pappina + strato di triax + pappina + triax + pappina finale, avrete uno stratificato di circa 3 / 4 millimetri, più che sufficienti per dare la giusta rigidità allo stampo, senza fare un carroarmato.
Peppe46 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 13, 11:29   #8 (permalink)  Top
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L'avatar di canelupo
 
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tessuti tipo mat vano bene per gli stampi o sono troppo grezzi?
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FLY BRIANZA http://www.youtube.com/watch?v=1BT9OLdXy58
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Vecchio 30 agosto 13, 13:51   #9 (permalink)  Top
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L'avatar di ermete
 
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Originalmente inviato da canelupo Visualizza messaggio
tessuti tipo mat vano bene per gli stampi o sono troppo grezzi?
In genere i mat sono tenuti assieme da un appretto che si scioglie col solvente della poliestere, per cui va usato solo con questa resina. Usandolo con la epox rimane rigido e non ti si adatta alle curve, con la poiestere invece, impiastricciando col pennello per far sciogliere prima l'appretto, le fibre si separano e diventano un groviglio che si adatta molto bene anche alle forme complesse.
Con la poliestere la quantità di resina aumenta sensibilmente, ci vuole + resina che fibra (in peso), con la epox circa 50 e 50.
Comunque sono in disaccordo con peppe, il gel poliestere si può usare benissimo associato (previa opportuna catalisi) col laminato epox. Forse rimane più fragile ma ha il vantaggio di "tirare" prima. Naturalmente va usato quello senza paraffina. La paraf affiora in superficie durante la catalisi impedendo all'umidità dell'aria di agire con la poliestere e serve a non far rimanere appiccicoso il gel. Quello paraffinato va usato "a finire", come ultimo strato esterno, tipo tavole da surf. Se viene usato prima della laminazione poi questa non attacca.
Il gel in epox non l'ho mai usato, ma se parliamo di stampi prof c'è quello caricato con la polvere metallica (nero), che rimane molto duro e quindi lo stampo dura più a lungo. Sempre questione di costi, dipende dal numero di stampate se ne vale la pena.

Ultimamente ho fatto alcuni piccoli stampi per pezzi singoli o quasi (eliche e parti di motori) usando lo stucco-colla da marmista (quello avana in pasta) mescolato con resina poliestere per poterlo colare. Non inorridite, funziona! C'è un piccolissimo ritiro, ma per piccoli pezzi è trascurabile.
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gattointelligente
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ermete non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 13, 13:57   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di Peppe46
 
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Originalmente inviato da canelupo Visualizza messaggio
tessuti tipo mat vano bene per gli stampi o sono troppo grezzi?
Il Mat, è specifico ed ottimo per la resina poliestere, mentre con la epossidica, ci sono problemi con l'appretto usato per tenere unite le fibre.

Ciò non toglie che non si possa usare ma è una bella rogna da laminare.
Peppe46 non è collegato   Rispondi citando
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