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Vecchio 23 aprile 14, 16:50   #4730 (permalink)  Top
max_c26acro
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Originalmente inviato da Valerio Ceccherini Visualizza messaggio
Semplicemente perché la potenza massima serve nelle salite e non nel volo rettilineo, in salita il regime di rotazione del motore diminuisce ed è proprio li che la risonanza esalta la potenzialità del due tempi accordandosi
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Originalmente inviato da wikipiero Visualizza messaggio
ed è proprio li che cade il problema: in salita il regime diminuisce rispetto a quello del volo rettilineo, ma è comunque superiore a quello del modello fermo a terra (condizione di massimo sforzo) al quale abbiamo accordato la marmitta per poi allungare. continuo a non capire.
Valerio ha espresso benissimo il concetto che è ovviamente valido per un modello da acrobazia quale è il tuo.
Se io volessi accordare una pipa per un modello F2A (VVC speed), invece la accorderei per il regime di potenza massima in VRO, ma il discorso non cambia.
In più vi è un'altra variabile da tenere conto: le smagrite.
Le smagrite in volo vengono esaltate dalla risonanza e a 20000 rpm sono spesso disastrose; bene che va si brucia la spiralina di platino della candela, che ovviamente cade nel cilindro con le invitabili conseguenze...senza contare il grippaggio dell'accopiamento che in un motore spinto con risonanza, è sempre dietro l'angolo.

Cominciamo col dire che la lunghezza della risonanza si calcola dal centro della candela al fuoco del cono convergente e che la lunghezza del collettore è una conseguenza di questa distanza.
Questa lunghezza varia col numero dei giri, ed è tanto minore quanto è più alto il numero dei giri del motore.
Inoltre il collettore deve avere un diametro esattamente uguale a quello di entrata nella pipa, altrimenti si crea un dentino che può creare un salto di pressione, impedendo all'onda di ritorno di giungere alla luce di scarico.
Infilare nella risonanza un collettore più piccolo per evitare di tagliarlo, porta, oltre al dentino di cui sopra, a vibrazioni risonanti che possono raggiungere la frequenza di risonanza del materiale del collettore o della pipa, con inevitabili cricche dell'alluminio...è questo il motivo primario per cui è preferito il gommino di silicone, non solo per poter allungare o accorciare il collettore a piacimento.
Anzi, siccome i metalli sono soggetti a dilatazione, tra il collettore e la pipa ci deve essere una distanza minima di 3 mm, onde evitare contatti tra loro.

A te non piacciono i calcoli, ma io ti dico lo stesso che in un ipotetico motore che gira a 20000 rpm, l'albero motore fa un giro completo in 0,003 secondi e poiché la luce di scarico rimane aperta per circa un 25% del tempo di un giro dell'albero (dipende dalla fasatura delle luci di travaso e di scarico e non è uguale per tutti i motori), la risonanza deve verificarsi in un tempo di circa 0,00075 secondi perché l'onda di ritorno dal cono convergente arrivi alla luce di scarico nel momento giusto per impedire lo svuotamento dei gas freschi dal cilindro.
Tali dati li ho scritti per farti comprendere come un accorciamento o un allungamento del collettore di soli pochi millimetri porti all'inefficacia della risonanza.

E veniamo alla messa a punto e alla tua domanda.

Ai miei tempi, un tale mi insegnò che un motore pipato, a parità di giri di apertura dello spillo del massimo, è tanto più facile alle smagrite quanto più il collettore di scarico viene accorciato oltre il necessario, quanto più il serbatoio si svuota e quanto più il modello è veloce.
Ed essendo tale distanza di pochi millimetri, come detto sopra, allora tra una pipa che non intona, una che intona e una che tende a far smagrire troppo il motore ci passa un'inezia.
Ecco allora, che una volta trovata la giusta accordatura al suolo, si tiene questa come base di partenza e si allunga di circa 1/2 cm il collettore per poi andare in volo per le prove in tutta sicurezza.
Se tutto va come deve, la marmitta è già a punto così, se invece la marmitta non intona, si accorcia un millimetro alla volta il collettore fino a che intonerà al regime di giri desiderato (per gli acrobatici in salita, come ben detto da Valerio).
Per le prime prove è sempre bene tenere sott'occhio la candela perché essa è l'indice di una carburazione magra: appena il filamento si vede un poco bruciacchiato o deformato è bene intervenire sulla carburazione del massimo e/o sulla lunghezza del collettore.
Sarà poi l'esperienza fatta col tipo di motore, con la candela, con l'elica ( a volte cambiando marca senza aver variato passo e diametro cambia tutto) e con la miscela utilizzata ( io ho sempre usato la FAI 80:20) a suggerire la lunghezza del collettore definitiva.

Per finire, ecco alcuni dati che provengono da una tabella allegata a una mia vecchia risonanza OPS, tanto per curiosità, ma anche perché potrebbero servire a qualcuno...non si sa mai.
le lunghezze si riferiscono dal centro candela al fuoco del divergente, come detto sopra:

Motori 2,5 cc
lunghezza 20 cm rpm 31.000/32.000

motori 3,5 cc
lunghezza 21 cm rpm 25.000/26.000
lunghezza 26 cm rpm 19.000/26.000

motori 5/6,5 cc
lunghezza 22 cm rpm 25.000/26.000
lunghezza 24 cm rpm 21.000/22.000
lunghezza 30 cm rpm 15.000/16.000

motori 10/12cc
lunghezza 26,6 cm rpm 22.000/23.000
lunghezza 28,5 cm rpm 19.000/20.000
lunghezza 34 cm rpm 15.000/16.000
lunghezza 38,5 cm rpm 13.000/14.000

motori 15 cc
lunghezza 32 cm rpm 20.000/21.000
lunghezza 36 cm rpm 18.000/19.000

Mi scuso per essere stato prolisso.

Saluti
__________________
Max


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