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Aggiornamento (07/03/2004) Se avete fatto un giro nei negozi di elettronica avrete sicuramente notato che gli alimentatori con potenza sufficiente ad erogare gli ampere richiesti per la ricarica dei nostri pacchi costano parecchi biglietti da 100.000. E se avete avuto la sfortuna di acquistare un alimentatore economico vi sarete subito accorti come la corrente erogata non è quasi mai uguale a quella dichiarata. Lo scopo di questo articolo è quindi di illustrarvi le modifiche necessarie per ottenere un un valido alimentatore 220/12 volt utilizzando un vecchio alimentatore da PC, che potete recuperare nei negozi di informatica per una decina di euro o anche meno.
Vi sconsiglio qualunque modifica o riparazione del circuito elettrico se non sapete perfettamente quello che fate. In commercio gli alimentatori per PC si trovano in 2 formati standard; gli AT, usati fino all'uscita del Pentium II, e gli ATX, che sono i modelli attualmente in produzione, la differnza tra i 2 tipi è che gli ATX anche da spenti mantengo comunque una linea a 5 volt attiva (funzione che per i nostri scopi non è importante), inoltre per farli partire non basta accendere l'interruttore ma occorre collegare a massa un apposito contatto. Comunque sotto il profilo elettrico AT e ATX sono sostanzialmente simili, quindi non ha nessuna importanza ai fini del progetto quale dei 2 utilizziate. Per distinguere i 2 modelli, nel caso l'etichetta risulti illeggibile, potete dare un'occhiata ai connettori principali di alimentazione nelle foto qui sotto, oltre a questi sono presenti anche un certo numero di connettori a 4 fili che servono ad alimentare cdrom e HD. Fate attenzione al fatto che sul mercato dell'usato è possibile reperire anche alimentatori fuori standard, che derivano da vecchi computer di marca (tipo IBM, Compaq, Olivetti ecc. ecc.), in questo caso non è detto che al procedura funzioni anche con questi modelli.
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